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Gentile dottore, la mia bambina il prossimo anno inizierà la quinta elementare, ma già pensa alle medie. Ci troviamo a un bivio: assecondare il suo desiderio di restare dov’è, una scuola nel parco con tutta la bellezza e la libertà del caso, ottimi professori ma un’utenza molto mista da un punto di vista sociale e con parecchie fatiche scolastiche. Oppure scegliere una scuola sempre di quartiere con docenti molto competenti ed esigenti sul piano del profitto scolastico. Credo che alle medie si debba fare un salto scolastico per prepararsi al liceo. Ma resta il dubbio che, invece, vista l’età difficile l’importante sia iscriverli dove pensiamo e pensano di stare bene.
IDA
Cara Ida, io non so qual è la risposta giusta. Perché siete voi genitori che dovete decidere qual è il criterio prioritario che volete perseguire per la prosecuzione del percorso scolastico di vostra figlia.
Credo che lasciarla nella scuola in cui ha già frequentato la primaria, significhi scegliere il criterio della continuità. Continuità degli ambienti, delle persone, dei metodi, di tutto quel bagaglio di conoscenze concrete che è stato conquistato, giorno dopo giorno, nel corso di questi cinque anni di scuola primaria.
Cambiare scuola significa invece preferire il criterio – a quanto scrivi – di una scuola molto rigorosa nell’apprendimento delle discipline curricolari, ma probabilmente meno completa dal punto di vista umano ed esperienziale. Tu stessa definisci ottimi i docenti che operano nell’istituto comprensivo che già state frequentando.
La scuola è formatrice di tre dimensioni che costituiscono il cosiddetto triangolo pedagogico: il sapere, il saper fare e il saper essere. Da quanto scrivi, sembra che quella che già frequenta tua figlia è molto avanzata nel lavoro sul “saper essere”, mentre l’altra – che potrebbe rappresentare un’alternativa – è molto forte sul fronte del “sapere” e del “saper fare” legato alle materie curricolari.
Mi verrebbe da consigliarti di puntare sul “saper essere”, ma forse la risposta migliore è quella che ti darà tua figlia. Lei è parte in causa. Sa che cosa ha vissuto in questi cinque anni. Potrebbe essere utile discutere con lei, spiegandole quali sono – secondo voi – i pro e i contro di ciascuna scelta. Ma poi chiedete a lei di fare un’analisi della situazione, raccontandovi quali sono quelli che percepisce lei.
Questo dialogo dovrebbe rendere più semplice la soluzione dei tuoi dubbi. Leggete insieme Pronti per il grande salto (Mondadori), scritto proprio per chi passa dalle elementari alle medie.



