Si comincia oggi, 4 aprile, si finisce il 21 aprile. Da quest’anno le prove Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione) non fanno parte dell’esame di terza media, ma l’averle svolte è requisito necessario per l’ammissione: l’esito del test Invalsi non incide però sul voto finale.

Lo svincolo dall’esame serve a scollegare il risultato delle prove da quello della valutazione d’esame: il senso dell’Invalsi è, infatti, non quello di valutare l’alunno quanto quello di certificare il livello di preparazione degli studenti in questo caso di terza media (alfabetizzazione, matematica, lingue straniere) a livello nazionale sulla base di uno standard oggettivo e confrontabile con i parametri internazionali (pisa-ocse). Si tratta di individuare punti di criticità e punti di forza del sistema istruzione più che i risultati dei singoli alunni o delle singole scuole.

I test sono nazionali e per la prima volta non sono uguali per tutti gli studenti, ma si compongono di 37-38 domande estratte a sorte da un repertorio più ampio, omogeneo per struttura e livello di difficoltà, perché la decisione di svolgere le prove online al computer - a proposito di italiano, perché, spett. Ministero, chiamare la prova “computer based” e non “al computer”? - comporta l’impossibilità di programmare i test in contemporanea, dato che le scuole, stando ai calcoli Invalsi, hanno in media 2,5 Pc per studente, cosa che impone una programmazione a rotazione.

Il tempo di svolgimento del test è di 90 minuti, 15 in più che in passato, per la prima volta è prevista una prova di inglese che prevede comprensione dello scritto e ascolto, resta l’incognita della connessione internet, che, a quanto dicono gli insegnanti, non sarebbe egualmente stabile ed efficace per tutte le scuole, anche se le notizie giunte dalla prima mattina di prove non sembrano registrare eccessivi disagi.