L’Italia sta attraversando un severo periodo di povertà e debolezza. Sul piano politico, economico e sociale. Mai come in questo momento così difficile, dovremmo sventolare il tricolore dalle nostre finestre. Così come avviene durante i campionati mondiali di calcio. Non è stato l’euro a impoverirci, tanto meno l’Imu. Paghiamo, invece, per una politica che non è mai stata indirizzata al bene della collettività. In Italia i comici dovrebbero fare i comici. Lo stesso dicasi dei politici. Non viceversa. La povertà che più dovrebbe farci paura, non è la mancanza dei soldi. Ma l’assenza di valori, cooperazione, solidarietà e creatività. Dobbiamo temere il consumismo, che ci spinge a produrre di più per poi spendere ancor di più. Altrimenti, tutto il sistema va in crisi.

Marcello R.

Hai ragione: ognuno dovrebbe fare il proprio mestiere. Quello per il quale ha studiato e si è preparato professionalmente. Purtroppo, così non è. Tutti sono bravi a dire quel che devono fare gli altri. Nessuno che si preoccupi di sé stesso. Così come nessuno si assume le proprie responsabilità. Lo “scaricabarile” è ormai sport nazionale. Se in materie lievi è quasi un passatempo, come le chiacchiere da bar, diventa un dramma su questioni più serie. Come il governo di un Paese, che richiede più serietà e responsabilità. Ma anche un rigore morale e uno spessore etico, merce rarissima di questi tempi.