Ma quante sono le pensioni di anzianità al Nord? Se lo domandano in  molti tra i ranghi e la base del Carroccio. Il leader della Lega Umberto Bossi ne ha fatto una bandiera, una Stalingrado, un punto di non ritorno, un capitolo non negoziabile nella Manovra. Ma molti militanti continuano a chiedersi perché arroccarsi ostinatamente sulle pensioni di anzianità e gettare a mare le indennità di accompagnamento, le pensioni di reversibilità, i trasferimenti ai Comuni, gli sgravi fiscali oltre che imporre i ticket sanitari, nuove tasse e innescare inflazione grazie all’aumento dell’Iva. Il tutto a spese delle famiglie. Famiglie del Nord, beninteso.



Il malumore e i mal di pancia nella Lega aumentano se si considerano gli ultimi giochi di potere intorno ai vertici, ormai sempre più divisi tra “Cerchio Magico” (i fedelissimi di
Bossi) e i “Maroniani” ( i ribelli, facenti capo sostanzialmente a molti sindaci del Veneto e della Lombardia, capitanati dal ministro degli Interni). Il caso più eclatante è quello di Maurilio Canton, 44 anni, unico candidato alla segreteria provinciale della Lega Nord di Varese, dopo l’investitura pubblica del “senatur”. La nomina però rischia di costare parecchio al Carroccio, perché risulta indigesta per almeno metà dei delegati del congresso. Gli altri due candidati  sono stati infatti convinti a tirarsi indietro. Qualcuno ha parlato di “voto sovietico”, anche perché le indicazioni erano di eleggerlo per acclamazione. Ma la folla del congresso ha rumoreggiato: “Voto, voto”. Il giorno in cui nella Lega vi saranno correnti o almeno primarie è rimandato a data da destinarsi.


Ma è evidente che qualcosa nella Lega sta ribollendo, e anche molto velocemente.
La formula della Lega di lotta e di governo non tiene e sta facendo emergere tutte le sue contraddizioni. I sondaggi la danno in buona salute. Ma il rischio è che si squagli, e anche molto velocemente.