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Il sogno di Mustafa El Aoudi si è avverato. A distanza di quattro anni dal suo eroico gesto, è divenuto cittadino italiano il commerciante ambulante marocchino che salvò da morte sicura la
dottoressa Nuccia Calindro scagliandosi contro l’aggressore che la stava per colpire con un cacciavite e sventando un femminicidio, all’uscita dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone. Il
Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, della legge del 5 febbraio 1992, n. 91, ha finalmente deliberato il conferimento della
cittadinanza italiana per meriti speciali. C’era da rimuovere un paradosso, quello del Cavaliere della Repubblica con permesso di soggiorno. Per il suo atto di eroismo, El Aoudi aveva ricevuto direttamente dal Presidente Mattarella la massima onorificenza, quella appunto di Cavaliere al Merito, ma non era ancora cittadino italiano. Per questo, con il supporto dell’avvocato Luigi Colacino, aveva rivolto un appello al Capo dello Stato.
Dopo un’istruttoria favorevole la pratica rimaneva ferma al ministero degli Interni, ma alla fine l’iter avviato con un’istanza dall’ex sindaco di Crotone Ugo Pugliese si è sbloccato. «Per me è un giorno bellissimo, aspettavo questo momento da tanto tempo – ha detto El Aoudi - non ho perso mai la fiducia. Ottenere la cittadinanza italiana significa soprattutto dare un futuro ai miei figli: sono nati e cresciuti qui, si sentono italiani a tutti gli effetti, il mio sogno è che prendano un diploma o una laurea e che non debbano fare tutti i sacrifici che ho fatto io». Il più grandicello frequenta un istituto alberghiero, un altro è al primo
anno dell’istituto professionale e la piccolina fa la seconda elementare. «L’Italia è casa loro», dice ancora Mustafa. Nell'aprile 2021, con la sentenza della Corte di Cassazione, è divenuta definitiva la
condanna di Luigi Amoruso, l'uomo accusato del tentato femminicidio della dottoressa Calindro. In primo grado il gup di Crotone lo aveva condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione. Ma la Corte
d'Appello di Catanzaro aveva ridotto a 7 anni la pena escludendo l'aggravante della crudeltà, e ciò nonostante la donna fosse stata colpita ben 16 volte con un cacciavite in parti vitali, al collo, al
torace e al capo. L’uomo stava per sferrare un altro fendente, dopo aver immobilizzato la vittima, quando intervenne El Aoudi che bloccò l'aggressore impedendogli la fuga. «Non ci ho pensato un
attimo e ho dato aiuto a quella donna, quell’uomo stava per ucciderla. Lo rifarei, non sono cambiato, ho sempre cercato di aiutare il prossimo». Parola di eroe. Un eroe italiano.



