«Viviamo tutti sullo stesso pianeta, quindi si può dire che siamo sulla stessa barca: è un’immagine che uso spesso nelle mie conferenze divulgative. Mostro l’immagine di una barca inclinata che ha una falla da una parte; a bordo, con i piedi già a mollo, ci sono due persone che si affannano a buttar fuori l’acqua, mentre altre due che sono ancora all’asciutto commentano: “Meno male che il buco non è dalla nostra parte”.

Lo stesso vale per il pianeta: di fronte alla crisi climatica e alle sue conseguenze negative, alcuni credono che, siccome sono ricchi, se la caveranno comunque. “Se la Terra va a ramengo, io mi trasferisco su Marte”, pensano, ma è sbagliatissimo: certo, su questa nostra barca andranno a fondo per primi i più poveri, ma alla fine i problemi arriveranno per tutti. La barca è una sola e, se distruggiamo la Terra, finiremo per distruggere noi stessi».

Così Antonello Pasini, fisico del clima del Consiglio nazionale delle ricerche, racconta il difficile rapporto che intercorre oggi tra gli esseri umani e il pianeta. L’occasione per parlarne è l’iniziativa ecumenica Tempo del Creato 2025, che prende il via il 1° settembre con la X Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato.

È stato papa Francesco ad aderire a questa iniziativa nel 2015, non a caso proprio nell’anno di pubblicazione della sua Laudato si’, tutta dedicata all’ecologia integrale.

«Quando è uscita l’enciclica, come scienziato mi sono sentito onorato che il nostro Papa avesse una visione così attuale della complessità del sistema Terra, in cui ogni parte è interconnessa con le altre. Inoltre, nel suo testo si è schierato contro quegli approcci semplicistici di risoluzione dei problemi che nei sistemi complessi non funzionano mai, e che lui definisce “tecnocratici”.

Per esempio, prendiamo un problema complesso come quello delle persone che migrano perché nel loro Paese il clima ha reso impossibile la sopravvivenza: affrontarlo con uno strumento semplice come un muro che le tenga fuori può funzionare per qualche anno, ma alla lunga esacerberà la situazione, che finirà per ricadere anche su chi ha costruito il muro.

Il Papa è stato il primo fra i leader morali e politici del mondo a comprendere tutto questo e ad affermare, come ripeto sempre, che non siamo i padroni del mondo, ma solo un nodo della rete di relazioni che ci lega tutti quanti: noi, gli altri esseri umani, gli animali e la natura. Il concetto di ecologia integrale è proprio questo: i gemiti della Terra sono i gemiti dei più deboli, la salute del pianeta è anche la nostra».

(Immagine in alto: foto Carlo Gianferro)

Leggi l’intervista completa ad Antonello Pasini sul numero di CREDERE in distribuzione nelle edicole e nelle librerie religiose da giovedì 28 agosto e nelle parrocchie da sabato 30 agosto. Oppure acquista una copia digitale su www.edicolasanpaolo.it


In collaborazione con Credere
Credere, la rivista per vivere «la gioia del Vangelo«

Credere, la rivista per vivere «l'avventura della fede»

CREDERE è la rivista che ogni settimana ti propone storie, personaggi e rubriche per ispirare la fede nel quotidiano. Già scelta come "Rivista Ufficiale del Giubileo della Misericordia", è un giornale ricco di contenuti per lo spirito, con tante testimonianze di famosi e gente comune e i gesti e le parole di Papa Francesco, più vicini che mai.

Scopri la rivista e abbonati »