Suor Patrizia Guarino non è stata rapita e sta bene. L'80enne religiosa italiana delle Suore del Cuore Immacolato di Maria, originaria della provincia di Avellino, e missionaria in Siria presso il villaggio cristiano di Knayeh, è scampata al rapimento che nella notte tra il 5 e il 6 ottobre scorso ha coinvolto  padre Hanna Jallouf e una ventina di fedeli siriani finiti nelle mani di un gruppo terroristico vicino al movimento jihadista Jahbat Al-Nusra. 

   “Suor Patrizia ci ha telefonato, sta bene ed è rifugiata con l’altra nostra consorella presso una famiglia, vicino alla parrocchia del villaggio cristiano di Knayeh, nel nord-ovest della Siria, vicino al confine turco», ha  spiegato a un’agenzia di stampa suor Clara, della Casa generalizia delle suore francescane missionarie del Cuore Immacolato di Maria.  La missionaria campana svolge attività di infermiera  e si trova in Siria da diversi anni per servire i poveri di quel villaggio.   Oltre al convento le suore francescane gestiscono un centro giovanile, un asilo e un ambulatorio.  "Non ha avuto paura, ma il villaggio è in mano ai terroristi. Ci ha detto: pregate per noi, siamo nelle mani di Dio”,  riportano le consorelle della casa generalizia.

   La congregazione,  dedita  all'opera di evangelizzazione e alla promozione del dialogo ecumenico e interreligioso, specie nei paesi del Medio Oriente, venne fondata dalla religiosa italiana Costanza Troiani (1813-1887), terziaria presso il monastero delle Clarisse di Ferentino, su invito del vicariato apostolico d’Egitto. Nel 1859 si trasferì con cinque consorelle al Cairo dando vita ad una congregazione votata a opere di apostolato sociale. Nel 1868  la Santa Sede dichiarò autonoma la comunità missionaria dalla casa madre sancendo la nascita delle Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria.