La geografia del luogo dove si cresce ha segnato il racconto anche dei terzi classificati, gli alunni della 5C ITT “G.G.Marinoni” di Udine con Segni di guerra, luoghi di Pace. «È con grande emozione che ci siamo avvicinati alle vicende di questo conflitto» hanno commentato i ragazzi coinvolti nel progetto. «Per noi studenti del Friuli Venezia Giulia i racconti sulla guerra del 15-18 fanno parte della tradizione orale delle nostre famiglie: ne abbiamo sentito parlare dai nostri nonni, che a loro volta avevano sentito i racconti dei loro padri, direttamente coinvolti dalla guerra per la vicinanza al fronte orientale dei luoghi in cui vivevano, che anche per noi sono familiari e consueti. Sono luoghi della nostra Regione che, entro suggestivi scenari naturali, portano in sé ben visibili più che altrove le tracce materiali di un conflitto che fu sanguinoso e logorante. Un nostro fiume, l’Isonzo e le alture del vicino Carso furono, infatti, per trenta mesi, un grande campo di battaglia in cui i soldati italiani e austriaci si combatterono senza risparmio».
E hanno concluso riportando la storia all’oggi: «Dopo 100 anni scomparsi ormai tutti i testimoni del conflitto con i loro ricordi diretti, spenti gli odi e gli strascichi dell’impronta nazionalistica delle prime retoriche celebrazioni, mutati i riferimenti culturali e gli scenari politici, gli itinerari di guerra che oggi si intersecano sul Carso sono diventati itinerari di pace; percorrerli per compiere un viaggio ideale nella storia della grande guerra, e camminarvi fino a Medea, che è il colle più alto del Carso simbolicamente consacrato alla pace, ha rafforzato la consapevolezza di un nostro personale impegno verso una pacifica convivenza dei popoli».
Ecco il video terzo classificato, Segni di guerra, luoghi di pace.
E hanno concluso riportando la storia all’oggi: «Dopo 100 anni scomparsi ormai tutti i testimoni del conflitto con i loro ricordi diretti, spenti gli odi e gli strascichi dell’impronta nazionalistica delle prime retoriche celebrazioni, mutati i riferimenti culturali e gli scenari politici, gli itinerari di guerra che oggi si intersecano sul Carso sono diventati itinerari di pace; percorrerli per compiere un viaggio ideale nella storia della grande guerra, e camminarvi fino a Medea, che è il colle più alto del Carso simbolicamente consacrato alla pace, ha rafforzato la consapevolezza di un nostro personale impegno verso una pacifica convivenza dei popoli».
Ecco il video terzo classificato, Segni di guerra, luoghi di pace.


