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«Ora fatemi fare il Festival, altrimenti faccio Ballarò», ha implorato Fabio Fazio a Beppe Grillo durante la prima pausa pubblicitaria di Sanremo 2014. Povero conduttore. Aveva promesso un'edizione all'insegna della leggerezza, che desse ai telespettatori un po' di respiro dai problemi quotidiani. E invece si è trovato prima con Grillo che, fuori dall'Ariston, ha arringato la folla sparando a zero come al solito su tutti, da Renzi, a Berlusconi, Napolitano, alla Rai e a lui stesso. Poi, mentre il fastoso sipario che riproduce un palazzo italiano del Settecento, si inceppava a metà e Fazio leggeva una lettera sulla bellezza colpevolmente trascurata, ecco che la realtà è tornata a fare irruzione all'Ariston sotto forma di due voci che urlavano la loro disperazione: quelle di Antonio Sollazzo e Marino Marsicano, due lavoratori del Consorzio di Bacino di Napoli e Caserta senza stipendio da 16 mesi che, chissà come, sono riusciti ad eludere le severissime misure di sicurezza raddoppiate per la presenza di Grillo e a salire sulle impalcature del teatro, minacciando di buttarsi giù. Il conduttore all'inizio è apparso quasi infastidito dall'imprevisto: «State impedendo anche il nostro lavoro!», ha detto ai due. Ma ha subito ritrovato il sangue freddo, riuscendo a farli tornare sui loro passi con la promessa di leggere la lettera che avevano scritto. Cosa che poi ha fatto, dopo l'omaggio di Ligabue e di Mauro Pagani a Fabrizio De André con Crêuza de mä, di gran lunga il momento più emozionante della serata.


Solo a questo punto è arrivata la leggerezza, cioè le canzoni dei Campioni e i numeri di varietà con le ospiti Laetitia Casta e Raffaella Carrà. Ma le canzoni non sono apparse memorabili (l'unica, Invisibili di Cristiano De André, è stata eliminata) e le gag con le due ospiti oscillanti tra il trash e il già visto. Del resto, gli stessi Fabio Fazio e Luciana Littizzetto hanno sottolineato più volte che il regolamento del Festival è identico a quello dell'anno scorso, cosa che si può estendere a tutto il resto dello spettacolo. Quindi, i due momenti più vivaci della serata sono stati il fuori programma con i due disoccupati e la divertente anteprima affidata a Pif che con la sua telecamerina ci ha fatto scoprire un po' di retroscena su Sanremo, dal parroco che ha detto che la cittadina si chiama così perché è una contrazione del santo patrono San Romolo e che quindi non va scritta San Remo, come si vede su alcuni cartelli stradali, ai severissimi addetti alla sicurezza (dov'erano però quando i due disoccupati sono saliti sulle impalcature?). Tutto il resto è stato noia, nonostante i buoni risultati di ascolto (quasi 12 milioni e mezzo di ascoltatori, in calo comunque rispetto all'anno scorso). Ma siamo solo alla prima serata e stasera tocca ai giovani, le cui canzoni sono di gran lunga molto più interessanti di quelle dei Campioni. Però stasera c'è anche il Milan in Champions League su Canale 5...



