Mio figlio ha 5 anni e frequenta la scuola materna. È più alto dei bambini della sua età e va a minibasket. Avevamo pensato di mandarlo a scuola un anno prima, perché riesce già a riconoscere molte parole e disegna bene, ma poi abbiamo lasciato stare anche per ragioni di organizzazione familiare. Il prossimo anno infatti tornerà a casa prima e dovremo trovare una soluzione, visto che lavoriamo tutti e due. Ma quello che vi voglio chiedere è se non trovate rischioso quel che mi pare accada sempre di più oggi, e cioè che tutti coprono questi bambini di complimenti... Lui porta a casa disegni e lavoretti che sono stati lodati a scuola e vengono mostrati a nonni e amici che gli dicono sempre che è bravissimo. Una volta avevamo ospite il padre anziano di un mio amico che dopo aver guardato il suo grattacielo ha commentato: «Ma veramente è storto!» e mio  figlio ci è rimasto malissimo... Io non ho un ricordo di tutti questi complimenti e, anzi, ho ancora davanti agli occhi tante critiche e più di una presa in giro da parte di mio padre che forse mi hanno spinto a migliorarmi anche se al momento facevano male...

IVAN

— Caro Ivan, mi verrebbe da dire che quel signore ha rischiato di sentirsi rispondere da qualcuno che i grattacieli storti ci sono eccome e anche quelli più improbabili, per giunta vestiti di alberi... Ma il tuo racconto non andava certamente nella direzione della battaglia tra generazioni! A rischio di affermare l’ovvio, vorrei risponderti però che il bene sta nel mezzo e ciascuno di noi adulti dovrebbe trovare la misura tra elogi e critiche. Una misura che non potrà che essere concreta e adeguata a “quel” bambino e non rimanere solo teorica. Anch’io talvolta trovo esagerati certi atteggiamenti di lode continua del piccolo di casa, anche se ho ancora qui sulla parete del mio ufficio gli “sgorbi capolavori” dei miei figli piccoli... Però non consiglierei certo di tornare ai tempi dell’insoddisfazione continua, in cui fare un elogio era forse considerato fare peccato o non educare bene... Come scrivi tu, “alcune” osservazioni che fanno male aiutano anche a crescere. Ma se sono tutte, sempre, così, fanno solo male!