Ho letto l’articolo di don Mazzi su Fabrizio Corona (FC n. 51/2014), e mi sono chiesto perché tutta questa sponsorizzazione per la sua grazia o perché possa scontare la pena per vie alternative. Per lui si sono mossi personaggi famosi come Celentano, attori e politici. Ma Corona sapeva bene quello che faceva quando, più d’una volta, ha violato la legge, preso in giro milioni di persone. Se io, semplice impiegato di un’acciaieria a Padova, avessi commesso i suoi stessi reati, Famiglia Cristiana avrebbe scritto qualcosa su di me? Mia madre avrebbe avuto lo stesso interesse da parte dei mass media? Il carcere è duro per tutti, soprattutto per i divi che, avendo tutto, hanno spesso abusato della loro libertà, dei loro privilegi e onnipotenza, disprezzando la vita altrui. Celentano si sarebbe mosso anche per me? Chi si interessa di tante altre persone in carcere, che non hanno Tv, giornali, avvocati e cantanti come sponsor? Purtroppo, in Italia, chi detiene il potere sia mediatico che politico fa il bello e brutto tempo, come si suol dire.
MASSIMO B.
Fabrizio Corona non è certo un modello da proporre ai nostri ragazzi, anche se, purtroppo, l’“eroe” trasgressivo suscita sempre grande fascino e ammirazione tra i più giovani. I suoi reati non sono di poco conto: corruzione, evasione fiscale, estorsione, bancarotta fraudolenta, guida senza patente, uso di denaro falso. Né pare che il carcere l’abbia finora “redento”. Ciò detto, e in riferimento alle pene per reati più gravi quali omicidi e delitti, la mano della giustizia pare essersi posata pesantemente sulla sua sorte.