Al tavolo dei negoziati in Alaska il prossimo 15 agosto, per provare a definire le condizioni per la fine della guerra in Ucraina, oltre a Donald Trump e Vladimir Putin potrebbe esserci anche il presidente ucraino Zelensky. Ad avanzare questa possibilità è stato il capo di Stato Usa, ipotesi tuttavia rifiutata dal leader del Cremlino.  Il capo di Stato ucraino sottolinea che qualunque accordo che preveda la cessione di territori ucraini a Mosca deve avvenire attraverso il coinvolgimento e l'approvazione di Kyiv e non alle spalle degli ucraini che da tre anni e mezzo subiscono la guerra in casa loro.

Anche l'Unione europea è stata tagliata fuori dai primi colloqui in Alaska, ma i Paesi europei non ci stanno ad essere relegati in un angolo. In una riunione organizzata nelk Regno Unito dal ministro degli Esteri britannico, David Lammy, alla presenza del vicepresidente americano Jd Vance e in videocollegamento i rappresentanti dell'Ucraina e di vari Paesi europei, è stato definito un piano europeo condivido da Kyiv, una controproposta rispetto a quella di Mosca. Putin - secondo quando delineato nell'incontro al Cremlino con l'inviato degli Usa Steve Witkoff - sarebbe disposto a ritirarsi dalle regioni meridionali di Kherson e Zaporizhzhia - rispettivamente a ridosso della Crimea e del Donetsk - in buona parte occupate dalle forze di Mosca; ma, come controporartita del cessate il fuoco, vuole che le forze ucraine si ritirino completamente dall'oblast di Donetsk e riconoscano quindi l'occupazione russa di questa regione e di quella di Luhansk, oltre a riconoscere l'annessione della Crimea alla Russia.

La controproposta dell'Ue chiede che il completo cessate il fuoco sia la premessa dalla quale partire e non la conseguenza dell'eventuale ritiro ucraino dal Donetsk come chiede Putin. Inoltre, qualunque cessione di territori dovrebbe essere realizzata solo in forma reciproca.

Per i leader europei è chiaro che "negoziati significativi possono aver luogo solo nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità. il percorso verso la pace non può essere deciso senza l'Ucraina", come si legge in una dichiarazione congiunta. "Sottolineiamo il nostro incrollabile impegno a favore della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale dell'Ucraina", scrivono i rappresentanti dei Paesi europei. 

Intanto, non si fermano e neppure diminuiscono gli attacchi russi sul territorio ucraino. La notte scorse le forze di Mosca hanno lanciato un massiccio raid con una pioggia di cento droni di vario tipo, 70 dei quali sono stati abbattuti dagli ucraini. Dodici località nelle regioni di Dnipropetrovsk, Kharkiv, Sumy e Chernihiv sono state bersagliate. Nella regione di Kharkiv, nell'Ucraina nord-orientale, oltre alla città capitale dell'oblast i droni russi hanno colpito vari villaggi e provocato un incendio in un asilo nido. L'Ucraina, dal canto suo, ha rivendicato la liberazione di un villaggio di frontiera nell'oblast di Sumy, nel Nord del Paese.

(Foto Reuters: il vicepresidente Usa JD Vance con il ministro degli Esteri britannico David Lammy in una riunione nel Kent, Regno Unito)