I sogni infranti e le vite spezzate degli studenti universitari ucraini morti al fronte o sotto le bombe russe non andranno perdute. Le loro storie sono esposte nella mostra “Unissued Diplomas” (diplomi non consegnati), organizzata da Julia Kozankevich, studentessa ucraina di Psicologia, e altri studenti: Dal 1 agosto la mostra è ospitata nelle sale dell’Ambasciata d’Ucraina presso la Santa Sede. La data dell’inaugurazione non è casuale: sono i giorni del Giubileo dei Giovani che ha chiamato a Roma quasi un milione di pellegrini. “In questo modo possiamo mostrare a tutti i valori di libertà, responsabilità e spirito di sacrificio anche a costo della propria vita”, spiega Julia Kozankevich, 22 anni. Al suo fianco, l’ambasciatore ucraino Andrii Yurash.

“I russi continuano a uccidere, spezzare vite, speranze, sogni”. L’ultimo attacco è di giovedì 31 luglio: a Kiev i missili russi hanno ucciso 31 persone, fra cui 5 bambini. “Questa mostra è la voce dell’Ucraina al mondo intero, ed è molto importante che sia esposta durante il Giubileo dei giovani, ci sono più di 2mila pellegriini ucraini a Roma”, conclude l’Ambasciatore. "Unissued Diplomas" ha raccolto quaranta storie che sono state esposte in più di 35 Paesi: la mostra è stata visitata da oltre 16.500 persone e conta sul sostegno personale della first lady ucraina Olena Zelenska.

Grazie alla mostra questi giovani continuano a vivere. È il caso di Ivan Rybytva, 19 anni, studente di fisica all’Università nazionale di Kiev: amava sciare, nuotare, adorava le colline della regione di Cerkassy. È morto il 7 aprile 2023 a Bakhmut, insignito della Medaglia al coraggio. Al suo fianco Ostap Onistrat, 21 anni: studiava Management, amava giocare a scacchi. È morto in azione il 2 giugno del 2023, a Vulehdar. Una foto attira l’attenzione di tanti ragazzi presenti alla mostra: è Olga Lysenko, lunghi capelli ricci color miele e il sorriso di chi ha 20 anni e un sogno da inseguire. Studiava Economia e Relazioni internazionali all’università di Vinnytsia: suonava la bandura, la chitarra tradizionale ucraina, e il suo sogno era visitare l’Egitto e le Piramidi e poi dirigere un hotel. È morta il 14 luglio 2022 mentre tornava a casa dopo una visita dal dentista: un missile russo l’ha colpita in strada mentre correva per raggiungere il bunker. È morta dopo una settimana di agonia in sopedale.

L’Ambasciatore ricorda Ivanna Obodzinska: “Suo padre Volodymyr ha perso tutta la sua famiglia sotto le bombe russe, sua moglie Natalia, i figli Ivanna di 19 anni, Volodymyr di 14 e il nipotino di un anno. Lo accogliemmo a Roma, fu ricevuto da papa Francesco”. Ivan, Olga, Ivanna. Sono le storie di una intera generazione che sta pagando un prezzo altissimo, ma continua a lottare per inseguire il sogno di uno Stato libero, indipendente e sicuro. “L’idea di questa mostra è nata quando un mio compagno di scuola venne dalla Polonia in Ucraina per aiutare la sua famiglia ma fu ucciso”, spiega Kozankevich. “Vogliamo mostrare che non sono più con noi ma sono ancora fra noi. Se ami qualcuno o qualcosa ne siamo anche responsabili”, conclude. E cita Veronika Verkholioak, Kateryna Mudra, e altri studenti che hanno aiutato a organizzare la mostra. “Voi siete il nostro futuro, la Russia sta cercando di portarcelo via ma non succederà perchè è forte, impossibile da spezzare”, conclude l’Ambasciatore Andrii Yurash.