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Già che siamo in zona doni, conviene davvero regalare videogiochi ai propri figli? Diciamo che conviene partire da un dato di fatto, quello cioè che tutti i bambini hanno confidenza col mondo dei “giochi elettronici”. Basta vedere con che disinvoltura maneggiano anche i telefonini dei genitori alla ricerca di “app” delle quali il proprietario nemmeno sospettava l’esistenza. Orientare questi interessi è utile, reprimerli è pressoché impossibile e chissà se opportuno.
Quasi tutti i videogiochi sono come minimo innocui e spesso validi se si rispettano alcune semplici regole: sceglierli adatti all’età e fissare regole chiare sulla durata dei momenti di gioco. Oltre a questo, si può con un po’ di furbizia proporre qualche gioco particolarmente adatto a una fruizione collettiva: "Go Vacation", per Wii Nintendo (Namco, 7 anni), è per esempio un “pacchetto” di cinquanta minigiochi pensati per divertirsi insieme.
Completamente diversa è l’ambientazione di “Zelda Skyward Sword” (Nintendo Wii, 12 anni), suggestiva avventura con mostri, maghi e duelli che fa parte di una serie tra le più amate.Ecco un video riassuntivo:


Invece “Le avventure di Tintin: il videogioco” (Ubisoft, per tutte le piattaforme, 12 anni) è uno di quei giochi pensati per far rivivere le atmosfere di un film di successo..
“Rayman origins” (Wii, Xbox, Ps3, Ubisoft, 7 anni) mette in scena un classico dei personaggi “platform”, mentre “Pugni a volontà” (Deep Silver, 12 anni), per DS3, ripropone personaggi e ambientazioni dell’omonima serie Cartoon Network. “The Gun Stringer” (Microsoft, 12 anni), pensato per chi ha Kinect, racconta di un classico mondo West tutto cazzotti e revolverate: certo non manca la violenza, ma virata in chiave surreale.
Volto pagina. Decisamente per adulti, come clima narrativo e scenografie, un gioco di cui abbiamo già parlato, la storia poliziesca “L.A.Noire” (Rockstar, 18 anni), di cui è ora disponibile la versione pc, così come l'intrigo rinascimentale “Assassin’s Creed Revelations” (Ubisoft, 18 anni), per tutte le piattaforme. Se qualche papà vuole concedersi una passeggiata in due mondi criminali-avventurosi straordinariamente congegnati, lo faccia senza lasciare in giro il dvd. È come concedersi film come “Il padrino” o “Blade”: belli, ma non adatti a tutta la famiglia.



