Il prestigioso premio World Press Photo 2025 è stato assegnato alla fotografa palestinese Samar Abu Elouf per la sua toccante immagine intitolata "Mahmoud Ajjour, Aged Nine". Lo scatto ritrae il piccolo Mahmoud, un bambino di nove anni che ha perso entrambi gli arti superiori durante un attacco israeliano a Gaza nel marzo 2024. Attualmente, Mahmoud vive a Doha, in Qatar, dove si sta adattando alla sua nuova vita, imparando a utilizzare i piedi per le attività quotidiane e sognando di ricevere protesi.

La fotografia è stata apprezzata per la sua capacità di raccontare una storia profonda e per il contesto storico che rappresenta. La giuria ha sottolineato come l'immagine catturi non solo la sofferenza fisica del bambino, ma anche il trauma emotivo e la resilienza in un contesto di conflitto prolungato.​



Finalisti che raccontano il mondo

Tra i finalisti del concorso, spiccano lavori che affrontano tematiche globali urgenti:​ John Moore ha immortalato un gruppo di migranti cinesi mentre attraversano la frontiera tra Messico e Stati Uniti sotto la pioggia, evidenziando l'aumento significativo dell'immigrazione cinese verso gli USA; Musuk Nolte invece ha documentato la siccità estrema nell'Amazzonia brasiliana, un chiaro segnale degli effetti del cambiamento climatico che ha portato i fiumi a livelli storicamente bassi 

Inoltre, il fotografo barcellonese Samuel Nacar è stato premiato per il suo reportage "Les ombres ja tenen nom", che racconta la storia dei sopravvissuti delle prigioni siriane durante il regime di Bashar al-Assad ​

Il concorso ha ricevuto oltre 59.000 fotografie da parte di 3.778 fotografi provenienti da 141 paesi, a testimonianza della portata globale e della diversità delle storie raccontate. L'edizione di quest'anno coincide con il 70° anniversario del World Press Photo, rendendo la selezione delle immagini ancora più significativa nel contesto storico del fotogiornalismo.

La mostra itinerante delle fotografie premiate farà tappa anche in Italia, con esposizioni previste a Roma, Torino, Genova, Bologna, Bari, Lodi e Lucca, offrendo al pubblico l'opportunità di confrontarsi direttamente con queste potenti narrazioni visive.