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giovedì 17 aprile 2025
 

A cosa serve la preghiera se Dio è già dalla nostra parte?

Mt 6,7-15 - Martedì della I Settimana di Quaresima - (11 marzo 2025) - 

“Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole”. Se dovessimo tradurre in maniera ancora più concreta questa indicazione che riceviamo da Gesù nel Vangelo di oggi, dovremmo dire che la preghiera non serve a convincere Dio.

Eppure molte volte il nostro modo di pregare sembra un grande tentativo di tirare Dio dalla nostra parte, come se non lo fosse, come se avesse bisogno di noi. Probabilmente opera in ciascuno di noi una sorta di paura, una ferita che riguarda l’amore. Ma l’amore di Dio è qualcosa di stabile, non di provvisorio, non di umorale. Dio è già dalla nostra parte. Allora a cosa serve la preghiera?

Principalmente serve a noi per spalancare il cuore, e fare così spazio a una realtà che molto spesso non riusciamo ad accogliere perché abbiamo il cuore chiuso. Serve a noi perché abbiamo bisogno di quella luce che illumina la nostra mente, i nostri ragionamenti, e ci fa guardare le cose da un’altra prospettiva. Serve a noi per capire che il bene più grande che possiamo desiderare è quello che il Vangelo chiama “volontà di Dio”. Pensiamo spesso che la volontà di Dio sia aderire a qualcosa di esterno a noi, ma la volontà di qualcuno che ti ama coincide con il bene migliore che tu stesso potresti desiderare e che a volte sei incapace di vedere o di capire.

Pregare serve a imparare il perdono, perché chi non perdona rimane schiavo del male che ha ricevuto. Pregare è ricordarsi di non essere soli, perché il vero inferno è sentirsi soli. Insomma, ci sono tanti motivi per cui dovremmo pregare, ma quello più sbagliato riguarda il convincere Dio rispetto a ciò che è meglio per noi, poiché egli è già convinto.

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10 marzo 2025

 
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