Gv 12,1-11 - Lunedì della Settimana Santa (14 aprile 2025) -
La Settimana santa inizia con una cena tra amici: “Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali”. Non credo sia semplicemente casuale leggere questa pagina di amicizia a poche ore dalla passione di Gesù. Sono gli amici che rendono possibile la vita nelle sue ore liete, e nelle sue ore più tremende. Perché gli amici ti danno l’opportunità di “sedere a tavola”, cioè di vivere un rapporto alla pari, non dover cioè sempre ricoprire ruoli, o sentirsi meno degli altri.
L’amicizia è un’alleanza che ci fa sentire al posto giusto al momento giusto. Ma delle volte l’amicizia è anche qualcosa in più, e questo viene descritto chiaramente dal gesto di Maria: “Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento”. Che cosa ha compiuto questa donna amica, ai piedi di Gesù? Ha compiuto un gesto di tenerezza, di affetto, di prossimità. L’amicizia è anche il luogo dove ci si lascia voler bene in maniera più intima, dove non si ha la vergogna di lasciarsi raggiungere da quel bene concreto che a volte passa anche attraverso il nostro corpo.
L’amicizia è il luogo dove si sperimenta l’eccesso dell’amore, cioè la sua gratuità. Ecco perché Giuda contesta questo gesto, perché solo chi ha avuto un vero amico o una vera amica può capire l’alfabeto di Maria. Il resto è solo calcolo.
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