Mt 5,20-26 - Venerdì della I Settimana di Quaresima - (14 marzo 2025) -
“Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”. In cosa consiste questo superamento della giustizia degli scribi e dei farisei?
Se la giustizia degli scribi e dei farisei è la semplice giustizia della norma, dello schema, del buon senso, dello stabilito, per noi cristiani la misura della giustizia non può mai riguardare semplicemente uno schema o una regola, ma deve riguardare la nostra coscienza, il nostro cuore.
Delle volte siamo messi nella condizione di dover fare un bene a cui nessuno ci obbliga, che non è scritto da nessuna parte, che non è codificato in nessuna richiesta, eppure siamo chiamati a corrispondere a quel bene solo perché spinti dal nostro cuore, dalla nostra coscienza. Se ci limitiamo a fare solo il bene stabilito, siamo solo brave persone o primi della classe.
Ma i santi non vogliono essere semplicemente delle brave persone, né tantomeno i primi della classe, ma vogliono essere pienamente somiglianti a Dio che agisce gratuitamente fuori dagli schemi, e fa del bene al di là di ogni aspettativa e immaginazione.
Dio è imprevedibile nel suo modo di operare il bene. Anche noi dobbiamo diventare imprevedibili, sempre pronti a fare la differenza anche quando ci viene chiesto di andare controcorrente, e di agire fuori dagli schemi.
Vai alle LETTURE DEL GIORNO