Gv 13,1-15 - Giovedì Santo «Cena del Signore» - (17 aprile 2025) -
Il giovedì santo ci fa entrare nel cuore del triduo santo, e lo fa attraverso due gesti simbolici che fanno ben capire la portata di quello che stiamo per celebrare. Innanzitutto, la messa crismale in cui il vescovo assieme ai suoi sacerdoti celebra, prega e consacra gli oli santi che serviranno per tutto l’anno liturgico successivo.
La funzione dell’olio è appunto ungere, lasciare cioè un segno che non vada via, ma che resti come la testimonianza di una Grazia che è difficile togliersi di dosso se la si accoglie con cuore aperto. Siamo unti il giorno del nostro battesimo, il giorno della nostra cresima, nei momenti di difficoltà fisica, spirituale, o come particolare segno di una vocazione specifica, come ad esempio la consacrazione sacerdotale. In ogni caso, il giovedì santo è un giorno indelebile, e gli oli ne sono la testimonianza.
Ma c’è una seconda cosa di indelebile in questo santo giovedì, ed è la presenza reale di Gesù nell’eucarestia. Nella messa in Coena Domini facciamo proprio la commemorazione dell’istituzione dell’eucarestia. Ma la cosa che colpisce di più è che la liturgia ci fa leggere non ciò che accade a tavola, ma ciò che accade fuori da quella tavola in preparazione a quella mensa.
È il gesto della lavanda dei piedi che tanto scandalizza i discepoli, ma che in realtà fornisce loro la grande chiave di lettura dell’amore di Gesù. Egli non è un padrone che esercita il suo potere sui suoi sudditi, ma è colui che mostra che il vero potere, è il potere dell’amore e dell’amare. E si ama davvero solo quando si è disposti a voler bene all’altro, soprattutto nella sua parte meno conveniente. In fondo i piedi rappresentano questo: la nostra miseria, le nostre contraddizioni, le cicatrici della nostra vita passata, la nostra debolezza. Gesù ci ama lì dove noi siamo meno amabili e ci ricorda che un vero discepolo deve imparare ad amare come lui ha amato.
Questo è il giovedì santo: è il ricordo indelebile di un amore che lascia il segno, che sa profumare il capo con il Crisma e sa lavare i piedi sporchi della nostra umanità. Sì, siamo pronti ad entrare con Gesù nell’orto degli ulivi, a salire con lui sul calvario, ad attraversare il giardino del sepolcro vuoto.
Vai alle LETTURE DEL GIORNO