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mercoledì 23 aprile 2025
 

Non sempre la via ordinaria è quella percorribile

Mc 2,1-12 - Sant'Antonio abate, memoria - (17 gennaio 2025) - 

“E vennero a lui alcuni con un paralitico portato da quattro uomini. Non potendo farlo giungere fino a lui a causa della folla, scoperchiarono il tetto dalla parte dov’era Gesù; e, fattavi un’apertura, calarono il lettuccio sul quale giaceva il paralitico”. I danni edilizi che il proprietario di casa ha subito a causa della presenza di Gesù mi domando se hanno solo lo scopo di raccontarci un vandalismo dal retrogusto evangelico o hanno un significato molto più profondo.

Non volendo giustificare la presenza di atti vandalici nel vangelo, azzardo invece una lettura teologica. La scena è questa: Gesù è in una casa. La gente è tantissima. Fuori c’è un uomo che soffre, è paralizzato, non riesce a camminare e per arrivare lì deve ringraziare quattro amici che lo hanno portato a spalla. Tentano di passare dalla porta principale ma nessuno lo fa passare. Tutti hanno validi motivi per cui non cedere il posto. Eppure anche lui ha diritto di arrivare da Gesù. I suoi amici escogitano un modo. Si arrampicano, scoperchiano il tetto e lo calano da lassù. Si inventano un modo non ordinario di far arrivare quest’uomo a Gesù. Dice il Vangelo: “Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati»”.

Il vangelo non ci dice: veduta la sofferenza di quest’uomo o ascoltata la sua preghiera. Il vangelo dice che Gesù venendo la fede audace e creativa di questi amici perdona i peccati a quest’uomo. Che cos’è tutto questo se non la stessa creatività che ci viene chiesta a noi Chiesa di portare “chi è fuori” da Gesù?

A tutti quelli che sono spaventati da modelli pastorali estremi, consiglio di leggere questo Vangelo. Non sempre la via ordinaria è quella percorribile, delle volte bisogna trovare alternative off limits. Certamente non sono strade comode e senza conseguenze (pensiamo alla casa di quel povero uomo) ma le persone valgono di più delle case. Ovviamente questo non giustifica tutto ma ci ricorda che davanti alla salvezza di una persona non bisogna avere paura di trovare qualunque strada.

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16 gennaio 2025

 
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