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giovedì 17 aprile 2025
 

Il sacrificio di Gesù non condanna ma perdona

Mt 21,33-43 - Venerdì della II Settimana di Quaresima - (21 marzo 2025) - 

C’era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l’affidò a dei vignaioli e se ne andò. La nostra vita è una vigna che non abbiamo voluto noi, non abbiamo piantato noi, non l’abbiamo resa possibile noi, ma che alla fine di tutto ci è stata affidata con un atto di fiducia che si manifesta attraverso l’assenza del padrone. Un padrone può allontanarsi infatti solo se si fida

Eppure noi questa assenza la fraintendiamo sempre. O la intendiamo come abbandono (ci ha lasciati soli) oppure come delirio di onnipotenza (la vita è mia). Ecco perché la reazione dei servi è violenta: Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. L’abbandono e il delirio di onnipotenza fanno sempre emergere violenza, rabbia, rancore dal nostro cuore. È importante quindi che venga qualcuno a guarirci da questo fraintendimento. 

È questo il vero motivo per cui Dio manda Suo Figlio nel mondo, perché ristabilisca la giusta guarigione a ciò che noi percepiamo in maniera sbagliata. Ma accade qualcosa di peggiore: Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l’eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero. Dietro le parole di Gesù si nasconde profeticamente la fine che gli faranno fare. Cosa ci può essere come conseguenza se non questo: Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo. Ma Gesù ci ha mostrato che da quella morte ingiusta che ha subito non è scaturita una condanna ma un perdono salvifico per tutti, specie per coloro che più degli altri gli hanno fatto del male. Gesù è un imprevisto che quei servi non avevano calcolato.

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20 marzo 2025

 
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