Mt 6,1-6.16-18 - Mercoledì delle Ceneri - (5 marzo 2025) -
Il mercoledì delle Ceneri ci introduce nel tempo forte della Quaresima. Per noi cristiani la Quaresima è il corrispettivo dell’allenamento per un giocatore professionista. Quel tempo apparentemente sempre uguale, ripetitivo, a tratti faticoso ha lo scopo di prepararci alla decisiva partita della Pasqua.
Infatti si può vivere bene la Pasqua solo se abbiamo allenato per bene la nostra libertà. La redenzione è una liberazione, ma la libertà non è una magia ma un muscolo interiore che se non usato si paralizza. La cosa peggiore che possa capitare a un cristiano è dimenticarsi di essere stato liberato e vivere di conseguenza come uno schiavo. Schiavo di se stesso innanzitutto, del proprio egoismo, delle tentazioni, della propria gola, della propria lussuria, del giudizio altrui, dei pensieri, dell’ira, dei rancori e di una serie di altre cose che restringono la vita.
Il Vangelo di oggi ci offre tre rimedi a tutto questo: elemosina, preghiera e digiuno. L’elemosina è esercitarsi a spostare lo sguardo da se stessi verso gli altri per non cadere nella pericolosa convinzione che esistiamo solo noi e i nostri bisogni. A volte basta aprire gli occhi e vedere la vita altrui per trovare un modo di ridimensionarsi. La preghiera è crescere in intimità e fiducia con Dio. Chi non prega vive una sorta di ateismo pratico; vive come se fosse solo al mondo e ha la sensazione di esserlo davvero. Il digiuno è la scelta deliberata di non farsi dominare dalle proprie mancanze, e se si riesce a farlo con un pezzo di pane si ha la speranza di saperlo fare anche in cose più grandi e decisive.
Con queste tre armi i quaranta giorni della Quaresima saranno un tempo proficuo per ciascuno di noi e ci aiuteranno a non sprecare questa Pasqua.
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