Lc 10,26-38 - Beata Vergine Maria del Rosario - Memoria - (7 ottobre 2025)

La famosa scena raccontata nella pagina del Vangelo di Luca ci ricorda la storia di due sorelle famose del Vangelo: Marta e Maria. Nella loro vicenda non troviamo semplicemente la contrapposizione di due atteggiamenti esistenziali: Marta che affoga nelle cose da fare, e Maria che è capace di scegliersi “la parte migliore, che non le sarà tolta”.

Ma vediamo riassunte due modalità di vita che possono coesistere tranquillamente in ciascuno di noi: la tentazione di lasciarci prendere dalle preoccupazioni, e dall’altra parte il godimento che nasce quando riusciamo a gustare le cose che la vita ci offre. Infatti, stare con Gesù significa imparare a sentire il gusto della vita, di ogni cosa della vita. Troppo spesso pensiamo che la vita spirituale sia una sorta di alienazione dalla realtà.

Invece essa è la capacità di saper entrare nel cuore delle cose senza lasciare che esse si impossessino di noi, o che ci divorino attraverso l’ansia e la preoccupazione. Ecco perché pregare non si può mai contrapporre all’agire, perché pregare è non perdere di vista ciò per cui la vita vale la pena. Chi non prega alla fine si mette fuori dalla vita, cioè si limita a sopravvivere. Chi invece prega (cioè entra in quella dimensione d’ascolto con Cristo) è sempre dentro le cose con realismo e fiducia.