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venerdì 11 ottobre 2024
 

I Domenica di Avvento (anno A) - 27 novembre 2022

Vegliare e salire nella Luce e in Pace

 

Gesù disse: «Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. [...] Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». 

Matteo 24,42.44

 

Avvento: tempo forte di attesa e di conversione, che ci conduce a vivere la grande solennità del Natale del Signore e a contemplare l’Incarnazione del Verbo con cui prende forma, nella pienezza dei tempi, l’opera mirabile della nostra Redenzione. Le quattro domeniche tracciano un percorso che invita a prepararsi alla venuta del nostro Re: è tempo di svegliarci, salire (I domenica) e convertirci (II domenica), per gioire, rallegrarci (III domenica) e celebrare la salvezza che Dio realizza per ciascuno di noi (IV domenica). Ci accompagna il Vangelo di Matteo, che leggeremo nel corso di questo nuovo anno liturgico A, del quale oggi, con la I domenica di Avvento, inauguriamo l’apertura.

 

Alziamoci dunque e andiamo incontro al Signore, rallegriamoci «perché viene a giudicare la terra» (cfr. Salmo 96). Abbandoniamo le bassezze del quotidiano, troviamo spazi e tempi per «salire», lasciamoci inondare dalla Bellezza! La liturgia, con una circolarità che salda, ogni anno, l’ultima domenica del Tempo Ordinario alla I di Avvento ci invita ad andare in alto, verso il luogo santo di Dio, a essere vigili, rimanere nella Luce e custodire la Pace. San Paolo (Romani, II lettura) esorta: «È tempo di svegliarsi dal sonno; la notte è avanzata, il giorno è vicino: gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della Luce. Comportiamoci come in pieno giorno; non tra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestiamoci del Signore». Isaia (I lettura) conferma: nella pienezza dei tempi «il monte della Casa di Dio si innalzerà» e vi «affluiranno tutte le genti»; egli ci invita: «Venite, saliamo sul monte del Signore, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare nei suoi sentieri»; allora ci sarà Pace vera, «non impareranno più l’arte della guerra». La stessa Pace evoca il Salmo 121 (Responsorio), che già abbiamo pregato nella liturgia di domenica scorsa: esso ci fa esultare di gioia contemplando Gerusalemme, la città del grande Re, ove «salgono insieme le tribù del Signore», dove abbiamo avuto la gioia di «salire» anche noi, pellegrini con Famiglia Cristiana domenica scorsa, per celebrare proprio lì il nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo.

 

SVEGLIAMOCI! Rientrati nelle nostre case, abbiamo ancora negli occhi e nel cuore un’esperienza indimenticabile; ora il Salmo invita: «Domandate Pace per Gerusalemme, sia Pace tra le tue mura. Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: su di te sia Pace, chiederò per te il Bene». Gerusalemme qui si apre a simbolo dell’umanità intera: siamo chiamati a pregare per la sua e nostra Pace, a renderla concreta tra noi quotidianamente. Esercitiamoci, in questo Avvento, a cercare la Pace nei nostri gesti, a desiderare il Bene e a costruirlo, fin dove ci è possibile, per le persone che ci sono accanto: quelle della nostra famiglia, quelle che lavorano con noi, quelle che meglio conosciamo e spesso giudichiamo senza amarle veramente. Il Vangelo presenta un ammaestramento di Gesù ai discepoli, relativo ai tempi della venuta del Figlio dell’Uomo: «Come ai giorni di Noè» Dio viene e agisce mentre il mondo prosegue vivacchiando e sonnecchiando, «senza accorgersi di nulla»; che non accada a noi! Gesù ammonisce: «Vegliate, tenetevi pronti!». Buon Avvento!

 

 

 


24 novembre 2022

 
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