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lunedì 07 ottobre 2024
 

L'Italia degli xenofobi

«E se hai la pelle nera, amico guardati la schiena, io son stato marocchino, me l’han detto da bambino, viva, viva il Senegal...».  Così cantava Pino Daniele, nel suo pezzo O’ scarrafone. E continuava: «Questa Lega è una vergogna, noi crediamo alla cicogna, e corriamo da mammà...».

Non le scrivo per lodare un cantautore napoletano, ma perché questa canzone, composta in tempi “non sospetti”, era premonitrice di una realtà disarmante, che mi fa vivere e lavorare in una città dove si spara ai “negri”.

Proprio così. Il “pazzo” di Pistoia aveva un obiettivo preciso: i “negri” che lavorano a Firenze. Ebbene, Mor e Modou non potranno mai più “correre da mammà”, perché sono morti. Certo, uccisi per mano di un pazzo. Ma i discorsi del bar, il giorno dopo, sono del tono: «Quante storie per un matto!». Si tende a minimizzare.

Negli ultimi dieci anni, abbiamo sentito parlare solo di respingimenti, espulsioni, tram per soli stranieri, classi ghetto nelle scuole. Siamo diventati razzisti?

Antonio - Firenze

Derubricare l’omicidio dei due senegalesi, venditori ambulanti in un mercato di Firenze, come l’opera di un pazzo è voler sfuggire alla realtà. E ignorare che per anni si è fatta una becera propaganda contro le persone di colore. Con una forza politica che ha lucrato consensi sulla paura dello straniero. E ha preso una serie di provvedimenti dalla fantasia contorta. Come, un esempio tra tanti, togliere l’acqua dalle fontane pubbliche per impedire che ne facciamo uso gli immigrati. Clima xenofobo, sfociato spesso in razzismo. Purtroppo, con il complice silenzio di chi avrebbe dovuto alzare la voce e non l’ha fatto. Avallando così una progressiva degenerazione civile ed etica del Paese.


05 gennaio 2012

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