«La superbia precede la rovina, e lo spirito altero precede la caduta», recita la Bibbia (Proverbi, 16,18). Parole che ci possono aiutare a comprendere quanto sta accadendo attorno a noi.
Abbiamo affrontato l’ennesima estate rovente, con temperature che hanno toccato nuovi record. Ormai gli esperti parlano apertamente delle conseguenze del cambiamento climatico in corso causato dell’attività umana degli ultimi duecento anni, a partire dalla rivoluzione industriale.
L’innalzamento repentino della temperatura media, l’esaurimento delle risorse, il colpo mortale alla biodiversità sono il prezzo salato che stiamo pagando all’espansione economica senza limiti. Sono il segno evidente che l’umanità con i suoi stili di vita ha infranto le leggi della natura e l’armonia del creato.
D’altra parte il capitalismo per decenni non ha mai contemplato il vocabolo ecosostenibilità. È solo a partire dal 1992 con la Conferenza internazionale di Rio de Janeiro, con la nascita di Agenda 21, che si incomincia a parlare di un impegno mondiale per contrastare il disastro ambientale che si stava già prospettando.
È evidente che la logica dell’espansione senza limiti non può più essere perseguita. Tutti noi saremo chiamati a un drastico ridimensionamento del benessere materiale che abbiamo conosciuto finora. Un processo in atto che sta subendo un’improvvisa accelerazione a causa della crisi energetica e della guerra in Ucraina. Siamo pronti ad affrontare il grande cambiamento epocale che si sta profilando? Dipende. Qui si tratta di dare fondo alle nostre risorse interiori e la differenza sarà data dal grado della nostra dipendenza dal materialismo, dal consumismo e da stili di vita non in armonia con la natura.
Saremo in grado di abbandonare l’altare adorno di ingannevoli idoli che ci portano alla rovina materiale e spirituale?