Una festa che dura dal pomeriggio di venerdì 31 ottobre fino all’alba del primo novembre, pensata per tutte le età. Mentre molti si dedicheranno al “dolcetto o scherzetto”, l’oratorio della parrocchia di Santa Teresa di Gesù Bambino (inserita nell'Unità Pastorale Montecassiano Sambucheto) si animerà per la 13ª edizione della “Festa dei Santi”. Un evento nato, oltre un decennio fa, dall’iniziativa di un gruppo di genitori. Col passare delle edizioni, la partecipazione è cresciuta sempre di più, non solo dalla frazione ma anche dalle parrocchie vicine. «L'idea originale era proporre ai nostri figli un'alternativa alle feste di Halloween,» spiega Laura Palmucci, una delle organizzatrici. «Ma ci teniamo a sottolineare che non è un evento "contro". È un'opportunità». La giornata è scandita per fasce d’età, in un programma ricco che unisce spiritualità e divertimento.

Si inizia alle 16.30 e i primi ad arrivare saranno i bambini della primaria. Dopo una preghiera iniziale, i piccoli saranno protagonisti di un momento molto amato: «Verranno coinvolti nella ricerca di abiti adatti alla loro misura e verranno vestiti da santi. Abbiamo tantissimo materiale, costumi conservati, lavati e custoditi con pazienza da un gruppo di mamme in oltre dieci anni di festa». Il pomeriggio proseguirà con giochi a squadre, laboratori creativi con materiali di riciclo «quest'anno verranno fatti degli angioletti e dei lumini per la processione» e l’attesa “Tombola dei Santi”. Il principio è quello classico, ma al posto dei numeri sulle cartelle ci sono i nomi dei santi.

Il primo momento di unione tra le diverse generazioni avverrà alle 19 con la Santa Messa, al termine della quale arriveranno i ragazzi delle scuole medie. Per loro sono previste attività specifiche, come balli di gruppo e laboratori. Alle 20 spazio alla cena comunitaria, per la quale si contano già 160 prenotati, ma che, come negli scorsi anni, potrebbe superare le 180 presenze tra bambini, genitori e volontari. Il dopocena, invece, sarà dedicato ai ragazzi delle scuole superiori, per i quali gli educatori più grandi hanno preparato un’attività speciale: un’escape room a tema Carlo Acutis.

A raccontare il cuore pulsante della nottata è il parroco, don Patrizio Santinelli, che l’anno scorso ha vissuto l’evento per la prima volta. «La cosa più incredibile è che a mezzanotte facciamo una fiaccolata e alle 3 della mattina dopo l'adorazione eucaristica, fino alle 4». Un’esperienza che ha segnato profondamente il sacerdote: «L'anno scorso ero appena arrivato e ho trovato centinaia di ragazzi. L'adorazione notturna con i giovani è stata bellissima. Abbiamo meditato sulla parabola del figliol prodigo e, come segno, abbiamo dato a ciascuno l'anello. Ho visto ragazzi commossi, che mi ringraziavano». Per chi resiste, la parrocchia mette a disposizione brandine e materassini per dormire in oratorio. «L'anno scorso alle 5 del mattino abbiamo fatto un torneo di biliardino», conclude sorridendo il parroco, prima di andare a dormire «poco, perché due ore dopo c'era la Messa».

Un evento che, partito in piccolo, oggi dimostra come sia possibile offrire un'alternativa inclusiva, capace di unire la comunità nel segno della gioia e della fede.