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Fino a giovedì 19 ottobre è in corso presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli in Assisi, l’annuale Corso di formazione e aggiornamento pastorale per i Cappellani militari, il convegno diocesano della chiesa castrense. Vi prenderanno parte circa 150 cappellani, provenienti da ogni regione d’Italia, e una rappresentanza dell’aggregazione laicale dell’Ordinariato, P.A.S.F.A. (Associazione per l’assistenza spirituale alle Forze Armate).
La settimana è incentrata sulla Lettera Enciclica di Papa Giovanni XXIII Pacem in Terris, con interventi di teologi, docenti e studiosi che approfondiranno diversi aspetti: biblico, storico, sociale e dei diritti umani, presupposti per la pace. I lavori sono stati aperti domenica dalla riflessione introduttiva dell’arcivescovo ordinario militare per l’Italia, Santo Marcianò. Nel corso delle giornate è stato fatto il punto sul sinodo nella chiesa dell’Ordinariato militare.
Tra gli interventi quelli su “Il ruolo dei Cappellani durante i conflitti. Esperienza in Ucraina” di padre Andriy Zelenskyy, Responsabile dei cappellani militari ucraini, sulla pace nell’Enciclica “Pacem in Terris” alla luce della lettera ai Romani di mons. Antonio Pitta, Pro-Rettore della Pontificia Università Lateranense e sulle “Stragi di popolazione civile e di prigionieri di guerra durante la guerra di liberazione (1943-945)” di Marco De Paolis, Procuratore generale militare presso la corte militare di Appello di Roma. La conclusione del convegno giovedì mattina, quando sul tema: “La pace ha nuovi nomi”, relazionerà Vincenzo Buonomo, consigliere generale dello Stato della Città del Vaticano.
Nell’ambito del convegno sono stati ricordati i 10 anni della nomina di mons. Santo Marcianò ad arcivescovo castrense (10 ottobre 2013). “Pace e speranza” furono le parole sottolineate dal nuovo ordinario nel suo primo discorso alla diocesi. E su di esse, si legge nel sito web dell’Omi, ha imperniato “la conseguente intensa e proficua attività pastorale. Ciò lo si evince sia dal suo magistero (diverse le lettere pastorali) che dall’apostolato ad ampio raggio: tantissime visite pastorali e viaggi (il primo dopo pochi giorni dalla nomina a Lampedusa) sia in Italia che nelle missioni estere di supporto alla pace; centralità alla rivalutazione della Scuola Allievi cappellani militari, in pratica il Seminario dell’Ordinariato che ha sede presso la Cecchignola; una decina di ordinazioni sacerdotali; impegno in ordine all’aspetto legislativo; attenzione al processo di beatificazione di Salvo D’Acquisto; molte le cappelle consacrate nelle caserme con sostegno alla costruzione di alcune edificate all’estero in zone difficili. Tutto – conclude la nota – fa emergere la bella figura di un pastore innamorato di Cristo e della Chiesa”.



