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È la pace il pensiero di papa Francesco in questo angelus che precede il Natale. «Nell’attesa orante della nascita del Principe della Pace, invochiamo il dono della pace per tutto il mondo», dice Bergoglio affacciandosi dalla finestra del palazzo apostolico. Il Papa prega «specialmente per le popolazioni che più soffrono a causa dei conflitti in atto» e rinnova il suo appello, in particolare, «affinché, in occasione del Santo Natale, le persone sequestrate – sacerdoti, religiosi e religiose e fedeli laici – siano rilasciate e possano tornare alle loro case». Francesco prega anche per le popolazioni dell’isola di Mindanao, nelle Filippine, colpita da una tempesta che ha causato numerose vittime e distruzioni.
Prima, spiegando il Vangelo dell’Annunciazione, aveva ricordato l’importanza di essere umili e a servizio del Signore. «In questo brano evangelico», aveva detto, «possiamo notare un contrasto tra le promesse dell’angelo e la risposta di Maria. Tale contrasto si manifesta nella dimensione e nel contenuto delle espressioni dei due protagonisti. L’angelo dice a Maria: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”». Il Papa spiega che a questa «lunga rivelazione, che apre prospettive inaudite» la risposta di Maria «è una frase breve, che non parla di gloria non parla di privilegio, ma solo parla di disponibilità e di servizio: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”». E anche il contenuto è diverso. «Maria non si esalta di fronte alla prospettiva di diventare addirittura la madre del Messia, ma rimane modesta ed esprime la propria adesione al progetto del Signore. Maria non si vanta, è umile, modesta, rimane come sempre. Questo contrasto è significativo. Ci fa capire che Maria è veramente umile e non cerca di mettersi in mostra. Riconosce di essere piccola davanti a Dio, ed è contenta di essere così. Al tempo stesso, è consapevole che dalla sua risposta dipende la realizzazione del progetto di Dio, e che dunque lei è chiamata ad aderirvi con tutta sé stessa».
Questo atteggiamento di umiltà e servizio è lo stesso che avrà poi Gesù nel venire al mondo. «Così la Madonna si rivela collaboratrice perfetta del progetto di Dio, e anche si rivela discepola di suo Figlio e nel Magnificat potrà proclamare che “Dio ha innalzato gli umili”, perché con questa sua risposta umile e generosa ha ottenuto una gioia altissima e anche una gloria altissima» E così anche noi, sul suo esempio, potrà «accogliere il progetto di Dio nella nostra vita, con sincera umiltà e coraggiosa generosità».
Infine, nel congedare la folla riunita in piazza San Pietro, Francesco chiede di fermarsi in silenzio davanti al presepe«per adorare nel cuore il mistero del vero Natale, quello di Gesù, che si avvicina a noi con amore, umiltà e tenerezza. E in quei momenti», ha aggiunto, «non dimenticatevi di pregare per me».




