All’assemblea dei vescovi non si è parlato di un eventuale referendum per abrogare la recente legge sulle unioni civili. In ogni caso, ha spiegato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, “si tratta di iniziative dei laici”. Il cardinale non ha detto quindi se la Cei appoggerà o no il referendum. Sul tema in agenda e cioè il rinnovamento del clero e la formazione permanente l’assemblea ha convenuto sull’importanza di una “selezione puntuale” dei candidati e sulla “qualificazione degli educatori”.
Il prete deve stare vicino alla gente, ascoltare e accogliere le persone, e occuparsi di quelli più in difficoltà per la mancanza di lavoro. Nel dibattito è stato sottolineato che sul prete oggi grava un carico amministrativo eccessivo circa l’amministrazione dei beni ecclesiastici, complicato da una normativa civile complessa. Il ruolo di laici competenti è indispensabili, ma alle competenze tecniche e giuridiche vanno affiancate anche quelle etiche ed ecclesiali. Si è molto insistito sula trasparenza dei bilanci e sulla loro pubblicazioni, perché, ha detto Bagnasco, “è importante che la gente veda come si spendono i soldi soprattutto quelli dell’ 8permille”. Quindi pubblicazione sui bollettini parrocchiali, ma anche ampio uso dei social network.
L’assemblea ha votato all’unanimità un rafforzamento delle norme sulla trasparenza dei bilanci delle diocesi e degli Istituti diocesani per il sostentamento del clero emanate nel 1998. Ha anche deciso di formare dei team di esperti a disposizioni delle diocesi e delle parrocchie che ne faranno richiesta per aiutare nell’amministrazioni dei beni e nei rendiconto dei bilanci.
L’assemblea ha anche approvato come di consueto ogni anno la ripartizione dell’ 8permille, che per il 2016 ammonta a poco più di un miliardo di euro. Alle esigenze di culto vanno 398 milioni, mentre alla carità in Italia e all’estero vanno 270 milioni con un aumento rispetto all’anno scorso di 5 milioni di euro. Bagnasco ha anche annunciato che le firme di chi sceglie la Chiesa cattolica nella destinazione delle somme sono aumentate e sono pari all’ 80,91 per cento. Si tratta di dati relativi al 2013 sulla dichiarazione dei redditi del 2012. In termini assoluti la somma dell’8permille è tuttavia diminuita essendosi contratto il gettito Irpef, anche a causa della crisi.