È un vero e proprio pellegrinaggio, due giorni di viaggio per arrivare a Lisbona: da Napoli a Civitavecchia per poi imbarcarsi alla volta di Barcellona e infine raggiungere in pullman la capitale del Portogallo. Sono circa 350 i giovani in partenza da Napoli per la Gmg. Una buona metà parteciperà con le aggregazioni e i movimenti di riferimento, un’altra, 165 giovani, ha invece accolto la proposta lanciata dalle Chiese della regione:

«Sulla nave avremo degli spazi a noi dedicati, per la veglia di preghiera, i momenti di catechesi, i laboratori. Sarà un modo per conoscerci, per camminare insieme, in questo che è il tempo della sinodalità», dice Francesco Trambarulo, 25 anni, animatore del Progetto Policoro e referente per la Pastorale giovanile a livello diocesano.

In tutto i giovani pellegrini che si ritroveranno sulla nave saranno un migliaio, provenienti da tredici diocesi campane, accompagnati da tre vescovi, animatori, educatori, presbiteri. Con 19 pullman di sposteranno da Barcellona a Lisbona: una tirata di 22 ore. L’esperienza durerà dal 31 luglio all’8 agosto, ma viene da lontano e punta ad avere una sua continuità.

«La Gmg non sarà come un fuoco d’artificio, ma è un itinerario di accompagnamento fianco a fianco, con un taglio vocazionale, perché i giovani arrivino consapevoli all’incontro con il Papa e poi restituiscano l’esperienza fatta, come animatori, responsabili parrocchiali, protagonisti della pastorale», dice don Federico Battaglia, che della Pastorale giovanile diocesana è il coordinatore.

Don Mimmo Battaglia, l’arcivescovo di Napoli, ha voluto che a nessun giovane venisse preclusa la partecipazione: così ha stanziato un ingente contributo per aiutare chi non poteva versare i 600 euro della quota di partecipazione. Nei mesi che hanno preceduto la partenza le iniziative in preparazione sono state ad ampio raggio, coinvolgendo tutti i giovani della diocesi: si è partiti il 20 novembre, con la Gmg diocesana, poi quattro lectio divine con Battaglia dedicate ad altrettanti personaggi biblici, quindi una veglia di taglio vocazionale. Infine una due giorni di preparazione, l’8 e il 9 luglio.

«Nella parrocchia Maria Santissima del Buon Rimedio a Scampia», dice Francesco, «abbiamo imparato a preparare insieme lo zaino spirituale, anche per condividere attese e timori, visto che per l’80 per cento dei ragazzi si tratta della prima Gmg». La domenica, poi, i 165 si sono ritrovati per la condivisione spirituale all’Eremo dei Camaldoli.

Con quale prospettiva Francesco, che si è appena licenziato in Scienze religiose e insegna Religione, si accinge a questo evento? «Ricordo l’energia che mi venne dalla prima Gmg, a Cracovia, e che diede una svolta alla mia vita. Ora parto convinto che, come ci ha detto il Sinodo nel 2018, noi giovani non siamo il futuro ma il presente della Chiesa, corresponsabili del cambiamento».