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Venti milioni di pellegrini. Per attraversare la Porta santa e pregare sulla tomba di papa Francesco. E poi sostare davanti alla reliquia della Sacra Culla, dove fu adagiato il Bambino Gesù appena nato. A Santa Maria Maggiore il cardinale Rolandas Macrickas saluta i pellegrini e chiude, proprio la sera del giorno di Natale, la prima delle quattro porte sante delle basiliche papali. La quinta, quella che papa Francesco aveva aperto a Rebibbia, era stata già chiusa il 20 dicembre. «Ciò che si chiude non è la grazia divina, ma un tempo speciale della Chiesa e ciò che rimane aperto per sempre è il cuore di Dio misericordioso», ha detto il porporato. Un maxischermo montato sulla piazza per consentire a tutti di assistere all’antico rito, ha rimandato le immagini dell’arciprete che, in silenzio, salendo i pochi gradini, si è inginocchiato davanti alla Porta Santa prima di rialzarsi e chiuderne i battenti. Poi, nell’omelia, ha ribadito che «Tanti pellegrini come noi durante l'Anno giubilare hanno varcato la Porta Santa. Oggi l'abbiamo vista richiudersi ma la porta che conta veramente resta quella del nostro cuore: si apre quando ascolta la parola di Dio, si dilata quando accoglie il fratello, si fortifica quando perdona e chiede perdono». E ancora: «varcare la Porta Santa è stato un dono e diventare da oggi porte aperte per gli altri è la nostra missione per il futuro».
Il cardinale ha anche ricordato che questo Anno Santo ha avuto un risvolto speciale. Rendendo omaggio a papa Francesco il cui corpo è «qui sepolto e onorato da migliaia di fedeli ogni giorno» e ha spiegato che «questa basilica proprio in questo Anno Santo ha avuto la grazia di un compito molto speciale: custodire una memoria che diventa profezia».
Inoltre, risalendo al precedente dell’Anno santo del 1700 aperto da Innocenzo XII e chiuso da Clemente XI, il porporato ha sottolineato che si è trattato allora come oggi «di un passaggio di testimone e di guida che ci consegna l’immagine della vita della Chiesa che mai si interrompe. Il Signore mai abbandona la sua Chiesa, che oggi in Papa Leone trova il suo pastore e che assieme a lui cammina salda». E. infine, ha ribadito che «il rischio più grande è aver varcato la Porta Santa senza aver lasciato entrare Dio nel cuore. La vera porta da lasciare aperta è quella della misericordia, della riconciliazione, della fraternità».
La mattina del 27 dicembre il cardinale Baldassarre Reina chiude la Porta Santa di San Giovanni in Laterano, mentre domenica 28 dicembre, l’arciprete James Michael Harvey chiude quella di San Paolo Fuori le mura.
La chiusura dell’Anno Santo sarà poi il sei gennaio con la chiusura, da parte di papa Leone, della Porta Santa di San PIetro. Il prossimo anno Giubilare straordinario sarà il 2033 per i duemila anni dalla Rendezione di Cristo.




