Colpì la sua fede. Stupì la sua voglia di diventare sacerdote, benché gravemente malato. Commosse il coinvolgimento diretto del Papa che lo chiamò e gli chiese di riservare a lui la sua prima benedizione, una volta ordinato. Salvatore Mellone ce l'ha fatta a diventare prete. Ma ha perso la battaglia con il cancro.  E' morto a 38 anni. Oggi i funerali.

Per lui, nato a Barletta il 7 marzo 1977 ed entrato in seminario nell'ottobre 2011,  la Chiesa aveva fatto un'eccezione, comunque prevista in casi come il suo, anticipando di due anni l'ordinazione, avvenuta il 16 aprile scorso. Ma era stata la telefonata che ricevette da Jorge Mario Bergoglio, due giorni prima di essere ordinato, a rendere di dominio pubblico la sua storia e il suo desiderio di diventare sacerdote nonostante la malattia, ormai in fase terminale. «La prima benedizione che darai da sacerdote la impartirai a me», gli disse Francesco. «Scenda sul Papa la benedizione di Dio onnipotente», furono infatti le prime parole di don Salvatore, appena diventato prete.

Ieri il decesso. Ne ha dato notizia la diocesi, con una nota. «“Dio è amore: chi rimane nell’amore, rimane in Dio e Dio rimane in lui” 1 Gv 4,16. I genitori Giuseppe Filomena, la sorella Adele, nonna Vittoria, i parenti e gli amici tutti, monsignor Giovan Battista Pichierri arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, il clero e la comunità parrocchiale del Santissimo Crocifisso annunziano la nascita al cielo di don Salvatore Mellone, presbitero per Grazia di Dio».  Di questo giovane sacerdote ci rimane in eredità la coerente testimonianza. Il suo infinito amore per Dio e per il prossimo. Non a caso, tra le sue ultime volontà, anche il cortese rifiuto di eventuali riprese tv, di fiori e manifesti, affinché si possa provvedere invece a compiere opere di carità in suffragio della anime del Purgatorio. Facendo riferimento iferimento alla sua comunità parrocchiale di Barletta.