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«Siete venuti a Roma da tutte le parti d’Europa – alcuni anche da fuori Europa – come pellegrini di speranza in questo Giubileo. Con la vostra presenza ci ricordate che “la speranza è itinerante” – il titolo del nostro incontro –; e oggi ci sentiamo tutti rimessi in cammino dal dono che portate con voi al Papa: la vostra fede forte, la speranza incrollabile in Dio solo, la solida fiducia che non cede alle fatiche di una vita spesso ai margini della società». Con queste parole papa Leone XIV ha accolto i fedeli che hanno partecipato al Giubileo dei Rom, Sinti e Camminanti, oggi 18 ottobre. Sono arrivati in oltre quattromila a Roma per partecipare all'evento nell'aula Paolo VI, che per l'occasione si è animata con un'esibizione variopinta di musica e canti tradizionali.
Il Pontefice ha ricordato che «la celebrazione giubilare odierna cade sessant’anni dopo lo storico primo incontro mondiale che papa San Paolo VI ebbe con le vostre comunità, a Pomezia, il 26 settembre 1965. Quasi testimone di quell’evento vi è qui oggi la statua della Madonna, che lo stesso Pontefice incoronò quale “Regina dei Rom, Sinti e Caminanti”».
Papa Leone ha sottolineato come le comunità Rom possano essere testimoni della centralità di tre cose: «Confidare solo in Dio, non attaccarsi ad alcun bene mondano, mostrare una fede esemplare in opere e parole. Non è scontato vivere così. Si impara, accogliendo la benedizione di Dio e lasciando che operi al cambiamento del nostro cuore». E ha poi aggiunto: «Per quasi mille anni siete stati pellegrini e nomadi in un contesto che, progressivamente, ha costruito modelli di sviluppo rivelatisi per molti aspetti ingiusti e insostenibili. Per questo le società cosiddette “progredite” vi hanno puntualmente scartato, mettendovi sempre ai margini: ai margini delle città, ai margini dei diritti, ai margini dell’educazione e della cultura. Eppure, proprio il modello di società che vi ha marginalizzato e reso itineranti senza pace e senza accoglienza – prima nelle carovane stagionali poi negli accampamenti situati nelle periferie delle città, dove talora vivete ancora senza corrente elettrica e acqua – è quello che ha creato nell’ultimo secolo le più grandi ingiustizie sociali a livello globale: enormi disuguaglianze economiche tra persone e popoli, crisi finanziarie senza precedenti, disastri ambientali, guerre. Ma noi, nella fede in Gesù Cristo, sappiamo che "la pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo", e dunque sempre più ci rafforziamo nell’idea che proprio i valori che i poveri portano avanti con grande dignità e orgoglio sono quelli a cui tutti dobbiamo guardare per cambiare rotta. La vostra presenza nelle periferie dell’Occidente è infatti un segno a cui fare riferimento in ordine all’eliminazione di molte strutture di peccato, per il bene e il progresso dell’umanità verso una convivenza più pacifica e più giusta, in armonia con Dio, col creato e con gli altri».
Il Pontefice ha lanciato un'esortazione: «Siate protagonisti del cambiamento d’epoca in corso, camminando insieme alle altre persone di buona volontà dei luoghi dove vi trovate, andando oltre la diffidenza reciproca, facendo conoscere la bellezza della vostra cultura, condividendo la fede, la preghiera e il pane frutto di lavoro onesto. Infine, nel ringraziare il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale e la Fondazione Migrantes per il grande sforzo messo in opera al fine di organizzare un Giubileo così bello, invito voi, operatori pastorali con i Rom, i Sinti e i Caminanti, a portare avanti con rinnovata energia gli obiettivi formulati dal V Congresso Mondiale della Pastorale per gli Zingari. Faccio riferimento in modo particolare a quelli relativi all’educazione e alla formazione professionale, all’attenzione pastorale per la famiglia e la comunità, all’inculturazione della liturgia e della catechesi – inclusa la questione linguistica – e al dialogo ecumenico e interreligioso nel mondo dei Rom, Sinti e Caminanti. Auspico, da ultimo, che ogni Diocesi sviluppi adeguate attenzioni pastorali dedicate alle comunità Rom, Sinti e Camminanti, per una vera crescita umana integrale».
(Foto Reuters: il Giubileo di Rom, Sinti e Caminanti nell'Aula Paolo VI)



