Papa Leone ha incontrato in Vaticano un gruppo di vittime di abusi che fanno riferimento all'Eca, l'Ending Ckery Abuse, rete internazionale ma attiva soprattutto negli Stati Uniti. A riferirlo è stata la stessa Eca Global e l’incontro è stato segnalato nel Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede tra le udienze avute lunedì mattina dal Pontefice.

Si tratta del primo incontro tra Leone XIV e vittime di abusi da parte del clero. Erano presenti sei vittime che hanno riferito di essersi «sentite ascoltate».

Il Papa incontrando un gruppo di vescovi l’11 settembre scorso aveva detto che comportamenti inappropriati da parte del clero «non possono essere messi in un cassetto, vanno affrontati, con senso di misericordia e vera giustizia, verso le vittime e verso gli accusati».

L'incontro arriva pochi giorni dopo che la Pontificia Commissione per la tutela dei minori ha presentato il Rapporto annuale rilevando la lentezza con la quale si procede in alcune diocesi, tra cui quella italiana, nell'affrontare la piaga degli abusi.

L'Eca, rete alla quale fanno riferimento le vittime di abusi, parla di «un passo storico e pieno di speranza, verso una maggiore cooperazione», riferendo dell'incontro tra il Papa e il Board of Ending Clergy Abuse. L'Eca rappresenta i sopravvissuti agli abusi sessuali del clero provenienti da oltre 30 paesi.

«È stata una conversazione profondamente significativa», ha affermato Gemma Hickey, presidente del Board di Eca e sopravvissuta canadese agli abusi del clero. «Riflette un impegno condiviso per la giustizia, la guarigione e un vero cambiamento. I sopravvissuti hanno cercato a lungo un posto al tavolo delle trattative e oggi ci siamo sentiti ascoltati».

L'incontro ha fatto seguito a una lettera inviata dall'Eca al neoeletto Papa, il quale ha risposto positivamente. «Siamo venuti non solo per esprimere le nostre preoccupazioni, ma anche per esplorare come potremmo collaborare per garantire la protezione dei bambini e degli adulti vulnerabili in tutto il mondo», ha affermato Janet Aguti, vicepresidente del Consiglio di Amministrazione dell'Eca dall'Uganda. «Crediamo che la collaborazione sia possibile e necessaria». «La Chiesa ha la responsabilità morale di sostenere i sopravvissuti e prevenire danni futuri», ha aggiunto Tim Law, co-fondatore e membro del Consiglio di Amministrazione dell'ECA dagli Stati Uniti.

«Il nostro obiettivo non è il confronto, ma la responsabilità, la trasparenza e la volontà di camminare insieme verso soluzioni». Durante l'incontro con il Papa, Eca Global ha condiviso la sua Iniziativa “Tolleranza Zero”, sottolineando l'importanza di «standard globali coerenti e politiche incentrate sui sopravvissuti».

«Siamo qui con la speranza», ha affermato Matthias Katsch, co-fondatore e membro del Consiglio di Amministrazione dell'Eca dalla Germania. «Speranza di giustizia, speranza di un giusto risarcimento e speranza di migliori tutele per i minori e gli adulti vulnerabili».