Leone XIV ha ricevuto mercoledì mattina il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky a Castel Gandolfo e ha ribadito «la disponibilità ad accogliere in Vaticano i Rappresentanti di Russia e Ucraina per i negoziati» di pace, come ha fatto sapere in una nota la Sala stampa vaticana. L’udienza è durata circa mezz’ora.

Il presidente ucraino, giunto a Roma per la Conferenza internazionale di ricostruzione del suo paese in programma al centro congressi La Nuvola dell’Eur il 10 e 11 luglio, è stato ricevuto dal Papa poco prima di mezzogiorno nella residenza estiva ai Castelli Romani dove il Pontefice si è trasferito domenica scorsa per un periodo di ferie che si concluderà il prossimo 20 luglio.

Zelensky è stato accolto a Villa Barberini, dove risiede Leone XIV, dal picchetto d'onore della Guardia svizzera ed è stato introdotto all'incontro con il Pontefice da monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa Pontificia. È la seconda volta che il leader ucraino e il Pontefice si incontrano, la prima era stata nel corso della messa di inizio pontificato il 18 maggio scorso mentre quattro giorni dopo l’elezione in Conclave, il 12 maggio, aveva avuto con il presidente ucraino un colloquio telefonico. Durante il primo Regina Coeli il Pontefice aveva rilanciato all’appello per la pace nella «martoriata Ucraina», riprendendo un’espressione più volte utilizzata da papa Francesco.

Oltre ad aver riaffermato la disponibilità ad accogliere in Vaticano i Rappresentanti di Russia e Ucraina per i negoziati, il Papa si è intrattenuto col presidente ucraino in un colloquio privato che ha toccato vari temi riguardanti il «conflitto in corso e l'urgenza di percorsi di pace giusti e duraturi». Nell'incontro si è inoltre «ribadita l'importanza del dialogo come via privilegiata per porre fine alle ostilità». Leone XIV ha poi espresso dolore per le vittime e rinnovato la preghiera e la vicinanza al popolo ucraino, incoraggiando ogni sforzo volto alla liberazione dei prigionieri e alla ricerca di soluzioni condivise». Zelensky ha voluto portare in dono al Papa un album dedicato alla tradizione iconografica ucraina, in cui sono raccolti i più famosi capolavori dall’XI al XVIII secolo.

Dopo il colloquio, intorno alle 14 il Papa e il presidente si sono affacciati insieme dal balcone di Villa Barberini, dove sventola la bandiera bianca e gialla della Città del Vaticano. Entrambi hanno salutato la piccola folla di persone – principalmente giornalisti - sistemate per strada sotto una forte calura alleggerita dalla brezza proveniente dal lago. “Buongiorno Santità!”, ha urlato una donna. “Buongiorno, buongiorno!”, ha risposto Papa Leone.


Al termine dell’incontro con il Papa, Zelensky, sceso nel cortile, ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni ai giornalisti: «Sono molto grato a Sua Santità per questo incontro, per averci ospitato e naturalmente per il suo aiuto, per l’aiuto del Vaticano». Un aiuto che ha a che fare con la questione del rimpatrio dei minori ucraini trasportati con la forza in Russia. Da sempre Zelensky ha domandato sostegno alla Santa Sede per questa missione, come pure per la liberazione di prigionieri. Un “meccanismo”, così come l’ha definito in varie occasioni il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, è stato avviato grazie alla visita voluta da papa Francesco nel 2023 del cardinale Matteo Maria Zuppi prima a Kyiv e poi a Mosca (successivamente anche a Washington e Pechino). Grazie ad esso si è giunti al rientro di diversi bambini e adolescenti e anche al rilascio di prigionieri, tra cui – nel giugno 2024 – i due redentoristi Ivan Levytskyi e Bohdan Heleta. Un risultato per il quale lo stesso Zelensky ha ringraziato pubblicamente la Santa Sede per i suoi sforzi.

Il presidente a Castel Gandolfo è tornato a ribadire la gratitudine e la richiesta d’aiuto per restituire “i nostri figli” ai loro parenti in Ucraina. «È una questione molto importante di cui abbiamo parlato con il Papa, in un momento molto importante», ha detto ancora a margine dell’udienza con Leone XIV. «Naturalmente – ha aggiunto - vogliamo la pace, vogliamo che la guerra finisca e naturalmente contiamo molto sul Vaticano affinché il Vaticano e Sua Santità possano aiutarci con un incontro di alto livello tra leader per porre fine a questa guerra». Nella delegazione di Zelensky erano presenti, tra gli altri, l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, e il capo dell’ufficio del presidente, Andriy Yermak.

Dopo l’incontro con Prevost, Zelensky ha commentato anche sui suoi social: «Grati per l'incontro e la conversazione molto approfondita con papa Leone XIV», ha scritto su Telegram, «apprezziamo tutto il sostegno e ogni preghiera per la pace in Ucraina. La proposta di incontri in Vaticano per fermare l'aggressione russa e raggiungere una pace stabile, duratura e autentica rimane aperta e pienamente possibile. Per ora, solo Mosca sta respingendo questa proposta, così come tutte le altre proposte di pace. Continueremo a costruire una solidarietà globale affinché la diplomazia possa continuare a funzionare». Infine, ha scritto di aver «ringraziato in particolare il Papa per il suo sostegno ai bambini ucraini, in particolare a quelli rimpatriati dalle carceri russe. I bambini ucraini hanno l'opportunità di riabilitarsi e riposare in Italia, e tale ospitalità è estremamente importante. Oggi abbiamo discusso degli ulteriori sforzi del Vaticano per il rimpatrio dei bambini ucraini rapiti dalla Russia».