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Un tribunale nicaraguense ha condannato monsignor Rolando Alvarez a 26 anni di carcere, il giorno dopo che si era rifiutato di imbarcarsi su un aereo diretto negli Stati Uniti destinato a portare in esilio 222 prigionieri politici. Una sentenza letta da un giudice della Corte d'appello ha dichiarato Alvarez, 56 anni, vescovo di Matagalpa, "un traditore della patria" e ha stabilito che non uscirà di prigione fino al 2049. La Corte ha anche privato il vescovo della cittadinanza nicaraguense e gli ha inflitto una multa di 1.600 dollari.
Alvarez («Un vescovo a cui voglio molto bene», ha detto domenica 12 febbraio il Papa all'Angelus) è nato in Nicaragua ma ha studiato in Spagna e in Vaticano: aveva rifiutato giovedì 9 febbraio di saliure su un aereo charter che trasportava 222 prigionieri politici in esilio negli Stati Uniti. Il presidente, l'ex sandinista Daniel Ortega, ha parlato del caso alla televisione nazionale nel corso della giornata, affermando che Alvarez "inizia a dire che non se ne andrà" fino a quando non parla con altri vescovi. Ortega ha definito "assurda" la posizione del vescovo e ha detto che tornerà in carcere per "terrorismo". La polizia del Nicaragua aveva arrestato Alvarez nell'agosto 2022 e successivamente i tribunali lo hanno accusato di "cospirazione" e diffusione di "notizie false".
Alvarez aveva criticato apertamente quelle che ritiene restrizioni alla libertà religiosa sotto il governo Ortega. I rapporti tra la Chiesa cattolica e il governo nicaraguense sono in crisi dal 2018, quando i manifestanti che chiedevano le dimissioni del presidente si rifugiarono nelle chiese. Ortega ha perciò accusato la Chiesa cattolica di essere complice di un tentativo di golpe ordito da Washington.
Tra i primi commenti riportati dall'agenzia di stampa cattolica italia Sir, quello del vescovo ausiliare di Managua, monsignor Silvio Báez, che da anni si trova all’estero (ora vive a Miami), dopo aver subito pesanti minacce dal regime. Ha definito “irrazionale e sfrenata la sentenza”, attuata da un regime che “non ha resistito alla sua altezza morale e coerenza profetica”. Con questa sentenza, afferma il vescovo, “hanno condannato loro stessi”.
Solidarietà anche dai vescovi europei. Il sito Vatican News rende noto che il cardinale Jean-Claude Hollerich ha denunciato la falsità delle accuse in una lettera datata 6 febbraio e indirizzata a monsignor Carlos Enrique Herrera Gutiérrez, presidente della Conferenza episcopale del Nicaragua. Nella missiva, il cardinale, in qualità di presidente della Comece, la Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità Europea, ha preso posizione sulla situazione in Nicaragua, esprimendo la solidarietà dei vescovi dell’Ue alla Chiesa cattolica del Paese centramericano “che sta affrontando una profonda sofferenza a causa della persecuzione dello Stato”. Hollerich denuncia l’aggravarsi della situazione con eventi recenti come “la chiusura di stazioni radio cattoliche, l’ostruzione dell'accesso alle chiese da parte della polizia e altri gravi atti che turbano la libertà religiosa e l’ordine sociale”.



