È stata ricevuta mercoledì 6 dicembre in Vaticano da papa Francesco Roselyne Hamel, sorella del fratello Jacques, sacerdote ucciso nel 2016 da due estremisti islamici. Prima dell’udienza generale, la donna 83enne, in compagnia della figlia Angelique e di alcuni giornalisti, ha regalato al Santo Padre un disegno raffigurante una colomba con l’ulivo, simbolo di pace, e le parole di una ballata che recitava con il fratello nei momenti di difficoltà: «Venga la colomba, con il suo ramo d’ulivo, nei nostri cuori e in questo mondo dove la pace resta da conquistare». Insieme gli ha donato un foglio con un’omelia pasquale inedita del fratello, testimonianza di una vita ispirata alla pace e al dialogo.

Roselyne Hamel era presente a Roma anche il giorno precedente, mercoledì 5 dicembre, in una conferenza stampa per presentare la VI edizione del premio giornalistico “Padre Jaques Hamel”, che da quest’anno esce dai confini della Francia e diventa internazionale. Il premio vuole onorare la memoria del presbitero della diocesi di Rouen trucidato la mattina del 26 luglio 2016 da due giovani terroristi islamici, che poi si saprà essersi radicalizzati su internet. Mentre stava celebrando la Messa nella chiesa di Sant’Etienne-du-Rouvray, nel nord della Francia, al momento dello scambio della pace, i due hanno fatto irruzione in chiesa dalla sagrestia e al grido di “Allahou Akbar” hanno portato il sacerdote alla base dell’altare e lo hanno pugnalato più volte, fino al taglio della gola fatale. Un secondo uomo, Guy Coponet, che partecipava alla funzione con la moglie Janine e tre suore, è stato costretto a riprendere la scena col suo cellulare e alla fine, consegnato il cellulare perché il video fosse diffuso sui social, è stato pugnalato a sua volta, ma non ucciso. L’intitolazione del riconoscimento a padre Hamel è dovuta, dunque, al suo martirio, come lo ha definito papa Francesco subito dopo l’attentato, che oggi ha il grande compito di richiamare le nostre società ai valori della pace e del dialogo. Il processo di canonizzazione, per inciso, ha terminato la fase diocesana e ora è in carico al Dicastero per le Cause dei Santi.

Il premio, inaugurato nel 2017, vuole riconoscere un lavoro giornalistico che metta in luce le iniziative a favore della pace e del dialogo interreligioso. Esso è aperto a tutti i produttori di opere originali - giornalisti professionisti, corrispondenti della stampa, dipendenti o autonomi - pubblicate o trasmesse per la prima volta da un qualsiasi mezzo di comunicazione giornalistico tra il 1° febbraio e il 30 novembre 2023 sulla stampa, la radio, la tv o internet. Promotore del premio è la Fédération des Médias Catholiques, che auspica che la memoria di Padre Jacques sia ricordata il più possibile, soprattutto a livello internazionale, e che il maggior numero possibile di giornalisti contribuisca a onorarne la memoria. Le candidature dovranno pervenire alla segreteria della Fédération des Médias Catholiques (18, rue Barbès - 92128 Montrouge cedex) o via e-mail a: federation@medias-catholiques.fr entro la mezzanotte del 17 dicembre 2023. Cliccare qui per maggiori informazioni.

Roselyne ha spiegato il senso del premio dedicato a suo fratello. «Mio fratello è stato un uomo di pace. Avrebbe detto con ogni mezzo, con umiltà e sincerità: “Cercate di intraprendere un cammino di pace, a prescindere da tutte le difficoltà che possano insorgere”». Durante la conferenza stampa ha anche raccontato che appena un anno dopo i drammatici fatti cui lei stessa ha assistito da poca distanza è riuscita a incontrare la madre di uno degli assassini, con cui ha avviato un percorso di riconciliazione: «Anche questa donna porta una sofferenza schiacciante», ha detto. Aggiungendo: «Rifiuto categoricamente di odiare o provare desiderio di vendetta nei confronti degli assassini di Jacques. Non sono andata a cercarla per ascoltare la sua richiesta di perdono, ma per condividere il mio dolore con il dolore della madre di un giovane che aveva ucciso un sacerdote".

La giuria del premio è presieduta da Mons. Dominique Lebrun, Arcivescovo di Rouen e composta da rappresentanti dei media, da Roselyne Hamel, e da Jean-Marie Montel, direttore generale, membro della direzione di Bayard Presse. Il Premio di 1.500 euro sarà consegnato a Lourdes durante la prossima Giornata internazionale di San Francesco di Sales, che si terranno a Lourdes dal 24 al 26 gennaio 2024.