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«Ho appreso con immensa tristezza le notizie dei rapimenti di sacerdoti, fedeli e studenti nella Nigeria e nel Camerun. Sento forte dolore soprattutto per i tanti ragazzi e ragazze sequestrati e per le loro famiglie angosciate. Rivolgo un accorato appello affinché vengano subito liberati gli ostaggi ed esorto le autorità competenti a prendere decisioni adeguate e tempestive per assicurarne il rilascio».
Così Leone XIV ha ricordato i 315 studenti e docenti, 302 i primi e 13 i secondi, rapiti in Nigeria nella scuola cristiana di “St. Mary” e i sacerdoti rapiti in Camerun venerdì 21 novembre scorso. La scuola cristiana di “St. Mary” accoglie bambini tra i 12 e i 17 anni. I miliziani hanno assaltato i dormitori e rapito 303 alunni e 12 insegnanti. 50 di loro sono riusciti a fuggire e hanno riabbracciato le loro famiglie.
Il Pontefice ha, infine, invitato a pregare affinché le scuole non siano mai «target» di azioni di violenza, ma sempre luoghi in cui si coltiva il futuro. «Preghiamo per questi nostri fratelli e sorelle e perché sempre e ovunque le chiese e le scuole restino luoghi di sicurezza e di speranza».
Nella foto Ansa, genitori vanno a prendere i loro figli al Federal Government Girl's College Bwari ad Abuja. Il governo federale della Nigeria ha ordinato la chiusura temporanea di 41 scuole dell'unità federale a causa dei crescenti casi di rapimenti in tutto il Paese.



