«Siamo un museo con delle responsabilità: dobbiamo immaginare che cosa ha senso conservare per il futuro».

A dirlo, in un’intervista al settimanale Credere, è Micol Forti, direttrice della Collezione di arte contemporanea dei Musei Vaticani. «Un privilegio, ma anche una sfida da far tremare i polsi», commenta la direttrice, 59 anni e una fede cresciuta grazie ai sacerdoti della Comunità di Sant’Egidio. 
La Collezione di arte contemporanea dei Musei Vaticani, che Forti dirige da ben 23 anni, conta un patrimonio di 9 mila opere, di cui 500 esposte e le altre custodite nei depositi. «Non è una collezione di arte religiosa contemporanea in senso stretto, ma documenta il senso del sacro, quella spinta verso un Oltre che è insita in ogni atto creativo quando è vero e grande». Per Forti, infatti, la grande arte parla sempre di Dio: «Esiste un afflato religioso anche quando non è esplicitato: il nostro compito è mostrarlo, perché un po’ come nel Giudizio Universale, la bellezza sta nella complessità».
A Micol Forti, direttrice della Collezione di arte contemporanea dei Musei Vaticani, è dedicata la storia di copertina del settimanale Credere, in edicola da giovedì 21 settembre e in parrocchia da domenica 24 settembre 2023.