Fatimna,

dalla nostra inviata

Una piazza gremita e festante ha accolto il Papa a Fatima. Molti i ragazzi che, immediatamente dopo le parole di Francesco, sono ripartiti per Lisbona per la veglia di stasera insieme con il Pontefice. Altri, invece, rimangono qui, a pregare ai piedi della Madonna per continuare a invocare la pace soprattutto per l’Ucraina, come si è pregato nel corso del rosario. Papa Francesco parla a braccio, dopo aver pregato con  i ragazzi malati e disabili e dopo aver deposto un rosario d’oro (la rosa d’oro omaggio dei Pontefici, l’aveva già portata nel 2017). Ripete anche qui, come ha fatto in questi giorni a Lisbona, che la Chiesa è aperta a tutti «todos todos todos», dice con insistenza. La Chiesa è madre e, come madre ha sempre le braccia aperte e indica Gesù. «Maria ci accoglie sempre e poi ci segnala Gesù», dice il Papa invitando i presenti a fare silenzio per consegnare a lei le preoccupazioni e perché lei segnali oltre che Gesù anche «ciò che non va nei nostri cuori, cosa ci preoccupa, cosa ci commuove». E per capire, in questo luogo dove la Madonna si è fatta presente in modo pazzesco che ogni volta che c'è un problema noi possiamo chiamarla perché lei va di fretta per venirci incontro, perché lei è la «madre frettolosa» che ha premura di noi.

Il Papa, alla fine, ha chiesto a tutti di unirsi con lui in preghiera con una Ave Maria, la preghiera mariana per eccellenza. Di ritorno da Fatima il POntefice ha confermato al direttore della Sala Stampa, Matteo Bruni che, quando si è assorto in silenzio davanti alla statua della Madonna, ha «pregato, con dolore, per la pace».