Eretta in cima al colle Esquilino, Santa Maria Maggiore (o Liberiana) è una delle quattro basiliche della città di Roma. Lì papa Francesco ha chiesto di essere sepolto, non in San Pietro ovvero fuori dalle mura vaticane. Decisivo è il legame del Pontefice con la Salus Populi Romani icona a lui carissima, visitata più di cento volte nel corso del suo magistero prima e dopo i viaggi apostolici, la mattina successiva alla sua elezione – il 14 marzo 2013 – per mettere il suo pontificato sotto la protezione di Maria e, infine, appena dimesso dal policlinico Gemelli dopo 37 giorni di lunga e dolorosa degenza prima di ritirarsi in convalescenza a Casa Santa Marta.

Un’icona bizantina raffigurante la Madonna col Bambino custodita nella Basilica a cui il popolo di Roma fece voto il 4 giugno 1944, come ricordò lo scorso anno lo stesso Francesco in occasione dell’80mo anniversario, «insieme al suo Pastore, Papa Pio XII, per implorare la salvezza della città, quando in essa stava per consumarsi lo scontro frontale tra l’esercito tedesco e quello degli alleati anglo-americani» come si legge sul sito del turismo della Capitale. Una basilica, eretta sul colle Esquilino, perché – così vuole la leggenda- il ricco patrizio romano Giovanni e sua moglie, non avendo figli, decisero di dedicare una chiesa alla Vergine Maria apparsa in sogno una notte di agosto del 352 d.C. Nel sogno la Madonna informò che un miracolo avrebbe indicato loro il luogo su cui costruire la Chiesa. Al risveglio trovarono l’Esquilino, in agosto, pieno di neve.   



Proprio lì vuole essere seppellito Bergoglio come ha scritto nel testamento redatto a Santa Marta il 29 giugno 2022: «Chiedo che le mie spoglie mortali riposino aspettando il giorno della risurrezione nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Desidero che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni Viaggio Apostolico ad affidare fiduciosamente le mie intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarLa per la docile e materna cura».

Nella Basilica di Santa Maria Maggiore Bergoglio troverà cinque suoi predecessori: Pio V (1566-1572), Sisto V (1585-1590), Clemente XIII (1758-1769), Paolo V (1605-1621) e Clemente IX (1667-1669). Per sé ha chiesto massima semplicità: «Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus». E ancora: «Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale». Accanto alla Salus Popoli romani, «Vergine della tenerezza e della consolazione».


Folla di gente a Santa Maria Maggiore
Folla di gente questa mattina a Santa Maria Maggiore. Nella cappella Paolina, dove si custodisce la Salus populi romanì, si è tenuta una celebrazione in suffragio del Papa ed è stato cantato il Miserere All'ingresso della basilica è stato allestito un leggio con il libro delle firme dove poter lasciare una frase di commiato personale al Pontefice e di fianco una grande foto del Papa con sotto la data di nascita e quella di morte e la frase latina «Requiem aeternam, dona ei, Domine, et lux perpetua luceat ei». Rip. Dalla navata centrale è visibile sulla sinistra una struttura di legno chiaro in cui è ricavata una porta laterale, bloccata con un lucchetto, da cui si accede alla tomba di papa Francesco che sorgerà di fianco alla Cappella di Santa Francesca Romana, da cui a sua volta si accede alla Cappella Paolina. «Si tratta di un luogo stretto» ha spiegato all'Ansa monsignor Valentino Miserachs, canonico del Capitolo liberiano che sovrintende alla basilica. «Lo ha scelto lui per la sua forte devozione mariana e perché è un luogo umile. Noi siamo pronti a riceverlo». Papa Francesco si è recato in questa basilica, per un omaggio e una preghiera alla Salus, più di 100 volte. Lunedì sera sul sagrato della Basilica si è pregato un rosario per Lui e lo stesso si farà la sera di martedì 22 aprile alle 21.