Si è spento nella ssua casa di Asti il teologo  Paolo De Benedetti, che avrebbe compiuto 89 anni il prossimo 23 dicembre. Protagonista del dialogo ebraico-cristiano, è stato docente di Giudaismo presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano, e di Antico Testamento negli Istituti di Scienze Religiose di Urbino e Trento. Tra i suoi libri La morte di Mosè (Bompiani, 1978), Quale Dio?(Morcelliana, 1996) e del suo commento all’Esodo intitolato E il loro grido salì a Dio (Morcelliana, 2002). Celebre la sua opera La teologia degli animali, in cui uomo e animali sono posti sullo stesso piano rispetto alla possibilità di salvezza eterna. « Io credo», scriveva De Benedetti «che l'animale, compagno di tante solitudini, di tante tristezze, in misura varia secondo la sua coscienza - affermo e ripeto coscienza  ci accompagnerà anche nell'altra vita, e non ci si chieda di spiegare il perché». Amico di David Maria Turoldo, è stato per anni collaboratore della rivista paolina Jesus e ha collaborato con la  trasmissione di Radio Tre Uomini e Profeti.  Per molti anni direttore editoriale in alcune delle maggiori case editrici italiane, è tra i curatori del Dizionario Bompiani delle Opere e degli Autori.


Le Edizioni San Paolo hanno ripubblicato una sua raccolta di cantilene e filastrocche da titolo Gattilene, che aveva scritto negli anni Cinquanta per i figli di amici. Si parla di  gatti che abitano tra il cielo e la terra, i tetti e le nuvole, e alcuni di loro sono scomparsi ma che continuano a vivere nei cuori dei loro padroni.  
Di recente è uscito per le Edizioni Sonda  In Paradiso ad attenderci Il pensiero, l’impegno e i ricordi del teologo che ama gli animali, scritto da Paolo De Benedetti con il sociologo Maurizio Scordino.  L’interrogativo di fondo a cui risponde il libro è «Se l’uomo ha un’anima, e se questa  lo caratterizza e lo distingue, possiamo interrogarci sull’anima degli animali?» Tra gli altri temi che emergono dal dialogo tra il biblista e un non credente  il concetto di sacrificio offerto a Dio, la similitudine tra la sofferenza degli animali e la Shoah e il complesso rapporto tra fede e vegetarismo.