L’attrice Alessandra Mastronardi, 30 anni, di origine napoletana, romana di adozione e trapiantata a Londra per amore ha da poco interpretato Alice Allevi, la protagonista della serie televisiva  L’allieva, tratta dalla fortunata serie di romanzi di Alessia Gazzola. Ora, sempre con il suo viso pulito, sognante, solare,  la vediamo nei panni di Giulia, una ragazza timida ma ambiziosa che entra nel servizio opinioni della Rai nella fictio in due puntate C'era una volta Studio Uno

Nell'immaginario del pubblico è associata al personaggio che l’ha fatta conoscere, Eva dei Cesaroni...

«Eva è stata un personaggio che è entrato con molta forza nelle case degli italiani. E io sono fierissima che ancora mi si ricordi per lei».

A quale altri suoi ruoli è legata?

«In ogni ruolo c’è una parte di me, però se devo scegliere dico il personaggio di Micol Fontana nella fiction sulle sorelle Fontana. E Anna Maria Pierangeli, l’attrice italiana che ebbe una romantica storia d’amore con James Dean, in Life di Anton Corbijn, a fianco di Robert Pattinson».

Quando ha iniziato a recitare?

«Avevo 11 anni quando girai la mia prima pubblicità. I miei genitori non erano d’accordo con questa mia passione, e mi imposero di farlo solo nei weekend. La scuola doveva venire prima di tutto. E infatti fui costretta a rifiutare una parte nel film di Pupi Avati La prima volta. Anche negli anni del liceo classico ho continuato ad alternare piccoli ruoli a pubblicità. Questo mi causò anche qualche fastidio, perché i miei compagni mi prendevano in giro appioppandomi il nomignolo del prodotto in un celebre spot, “Fresco blu”, di cui ero protagonista».

Che cosa ci dice del personaggio di Giulia?

«Io sono la voce narrante e accompagno il pubblico in questo fantastico mondo; tra i personaggi che incontriamo ci sono Rita Pavone, Mina, le gemelle Kessler».

Come ha vissuto il suo trasferimento a Londra?

«È stato molto impegnativo, mi sento italiana nel midollo e l’ho vissuto in modo traumatico, come uno strappo del cordone ombelicale. Non ti rendi conto di quanto sei italiano fino a quando non vai a vivere all’estero. Londra, che è immensa rispetto a Roma, è un cuore pulsante, cosmopolita, ti senti al centro del mondo e piccola, perché sei circondata da persone di ogni Paese. Ma ti apre la mente e ti fa crescere. A livello climatico è un disastro, è sempre tutto grigio, ma quando esplode il sole diventa meravigliosa, c’è tanto verde. Comunque torno spesso in Italia, perché la maggior parte del mio lavoro è qui».

Che cosa vorrebbe fare da grande?

«Continuare a recitare, mi è sempre piaciuto, sin da quando ero piccola mi filmavo per potermi rivedere. E poi vorrei fare la mamma, il mio orologio biologico ticchetta da tempo. Per me la famiglia è tutto».