Per cercare di capire le origini del conflitto fra Israele e Palestina è importante conoscerne la storia. Shoshana del regista inglese Michael Winterbottom  nelle sale italiane dal 27 giugnoci porta nel 1938 a Tel Aviv, una città moderna fatta fiorire dagli ebrei, i pochi che vivevano da tempo lì, e le decine di migliaia che arrivavano in quegli anni dall’Europa. Gli estremisti ebrei, il cui leader è il carismatico poeta Avraham Stern, rivendicano il totale controllo della Palestina che è sotto il protettorato inglese, e compiono attentati dinamitardi dapprima ai danni degli islamici, poi anche della polizia inglese. In questa situazione incandescente una giornalista ebrea, Shoshana Borochov, socialista e contraria al terrorismo, s’innamora ricambiata dell’inglese Thomas Wilkin, della squadra antiterrorismo delle forze di Polizia Britannico-Palestinesi. Una storia d’amore osteggiata da entrambi i fronti, mentre i militari inglesi e la polizia stringono la loro morsa contro i terroristi, esasperando gli animi anche dei più moderati. Ispirato a una storia vera, mostra l’inadeguatezza degli inglesi nel governare una terra contesa, per poi, sotto l’onda emotiva della Shoah, abbandonare al loro destino gli arabo-palestinesi.