PHOTO
A differenza di tanti suoi colleghi stupisce anche per la padronanza dell’inglese: «Faccio finta di saperlo bene», ride, «parlando velocissimo nessuno si accorge se sbaglio. L’ho studiato solo a scuola ma è sempre stata una passione. L’ho imparato con la musica, senza essere mai andato all’estero da ragazzino come si fa adesso. Avevo la curiosità di capire i testi, la pronuncia e il significato delle parole delle canzoni».
Nato a Tortona (Alessandria) ha iniziato a lavorare in televisione nel 2001 ma è nel 2004 che la sua carriera parte in maniera più decisa dall’emittente Mtv. Lasciando nel cassetto il sogno di fare il calciatore: «Ho giocato a livello interregionale dai 15 ai 22 anni come difensore centrale. Credo molto nel valore educativo dello sport. Ti insegna il gioco di squadra e concentrandoti su questa attività non hai tempo per fare stupidaggini. Non esci la sera e per un genitore è molto rassicurante». Papà di Nina, due anni e mezzo, è un ottimo compagno per la moglie Ludovica Sauer: «A parte allattare, sono in grado di fare tutto quello che fa una mamma». Da sportivo racconta orgoglioso del fatto che la bambina ha tre passaporti grazie alla nazionalità dei genitori: «Italiano, tedesco e brasiliano... Come le tre Nazionali di calcio più forti del mondo».
Dallo sport ha imparato anche l’importanza dell’impegno per arrivare a vincere. Una metafora perfetta per il mondo dello spettacolo e, in particolare, di un talent che dovrebbe scoprire le pop star: «Io lavoro molto. Ma così è richiesto anche ai ragazzi di X Factor perché se si accostano pensando che basti partecipare per avere successo non arrivano neanche alle selezioni».
Invece coloro che arrivano sono tanti e veramente bravi: «Tutti lavorano duro. Con molti di loro si resta per forza in contatto o qualcosa di più. Franci (Francesca Michielin, vincitrice dell’edizione del 2011-2012), è la mia sorellina. Ci sentiamo spesso e siamo felici quando ci vediamo. Lo stesso vale per Antonella Lo Coco e i Moderni. Comunque in genere per tutti i concorrenti rappresento quello di cui hanno bisogno. Alcuni vanno dritti per la loro strada, altri vogliono solo chiacchierare. Altri ancora fanno con me una seduta di psicoanalisi e poi magari si scusano. Ma io sono lì per quello e lo faccio volentieri. Sono una figura esterna che non li giudica».


Impossibile pensare a X Factor e non parlare dei vari giudici che nella storia del programma hanno lasciato con le diverse personalità la loro impronta. Alessandro descrive così i giudici con cui sta lavorando quest’anno: «Morgan è matto in ogni senso. Con dei momenti di grande genio e momenti in cui è davvero complicato il rapporto. Victoria è internazionale e ho scoperto che è una donna molto emotiva. Mika è un gentleman: educato e intelligente. Una bella persona. Fedez, che ha solo 25 anni, è davvero in gamba. È la sorpresa di quest’anno. Io lo conoscevo e non avevo dubbi ma per molti è stata una scoperta e ne sono felice. È quello che tiene in piedi il tavolo dei giudici. Tra un litigio e l’altro. Battibecchi che non sono preparati per lo show, ma nascono spontanei durante la diretta».
Impossibile, infine, farsi dire da Alessandro chi sarà secondo lui il vincitore del 2014: «Quest’anno il mio preferito è ancora in gara e ovviamente non posso dire chi è ma credo che sia uno dei tre migliori concorrenti di X Factor di sempre».Possiamo però chiedergli il segreto del successo di questo talent la cui finale sarà l’11 dicembre: «È lo stesso format che si ripete, ma nel tempo sembra avere sempre più successo. È diventato qualcosa di più di un talent. Non stai guardando semplicemente dei ragazzi in gara che cantano. Stai guardando, in quel momento, delle vere pop star. Non solo perché è obiettivamente bello da vedere e appagante anche per chi non ama il genere, ma perché lo spettacolo è davvero curato». Inoltre ha una sua funzione divulgativa e musicale: «Più probabile, seguendolo, scoprire canzoni che non si conoscono e quindi trovarlo particolarmente interessante».



