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Maurizio Crozza si impegna ogni settimana su La7 per rendere sempre più mirabolante la sua imitazione del parlamentare di Forza Italia Antonio Razzi. Lo fa passare per un semianalfabeta che ignora tutto ciò che accade al di fuori del suo Abruzzo e interessato solo a una cosa: il vitalizio. Il risultato è sempre esilarante, ma gli sforzi del comico genovese rischiano di essere vani perché l'originale riesce sempre a superarsi. Tra tanti difetti che gli si possono attribuire, di sicuro non si può dire che Razzi sia un ipocrita. Intervistato da David Parenzo per "Corriere Tv", il senatore non solo ha confermato di essere in trattativa con Mediaset per partecipare alla prossima edizione dell'Isola dei Famosi, ma ha così spiegato le ragioni del suo tentennamento: "Devo vedere perché non posso via stare tutte quelle settimane". Basterebbe dimettersi, ma lui non ci pensa proprio: "Dimettermi? Come faccio ahò? Lì, in Senato, è una paga sicura. Vai sull'Isola e non pigli niente. Qua nisciuno è fesso".
Una dichiarazione che non deve sorprendere: dal mitico fuorionda che ha ispirato Crozza in cui confessava di aver votato la fiducia al Governo Berlusconi solo per interessi economici, alla sua confessione sul fatto che il suo libro è opera di un ghost writer ("Se sapevo scrivere facevo lo scrittore, mica lu parlamentare), alla sua ammirazione per la Corea del Nord e per il suo dittatore Kim Jong-un, definito "un moderato" che "sta cercando di portare un po’ di democrazia in quel Paese", mentre Shin Dong-hyuk, figlio di internati e autore del libro denuncia “Fuga dal campo 14” sarebbe un bugiardo perché lui ha “girato in lungo e in largo”la Corea del Nord e non ha mai visto campi di concentramento.
Di una cosa siamo sicuri: Razzi continuerà a fornire nuovi spunti comici a Crozza. Cosa dovrebbe temere? E' già stato eletto per ben tre volte dal popolo italiano in Parlamento e anche se al prossimo giro dovesse andargli male ormai è sicuro di portarsi a casa una lauta pensione. Ha proprio ragione: tutto si può dire di lui tranne che sia un fesso.
Una dichiarazione che non deve sorprendere: dal mitico fuorionda che ha ispirato Crozza in cui confessava di aver votato la fiducia al Governo Berlusconi solo per interessi economici, alla sua confessione sul fatto che il suo libro è opera di un ghost writer ("Se sapevo scrivere facevo lo scrittore, mica lu parlamentare), alla sua ammirazione per la Corea del Nord e per il suo dittatore Kim Jong-un, definito "un moderato" che "sta cercando di portare un po’ di democrazia in quel Paese", mentre Shin Dong-hyuk, figlio di internati e autore del libro denuncia “Fuga dal campo 14” sarebbe un bugiardo perché lui ha “girato in lungo e in largo”la Corea del Nord e non ha mai visto campi di concentramento.
Di una cosa siamo sicuri: Razzi continuerà a fornire nuovi spunti comici a Crozza. Cosa dovrebbe temere? E' già stato eletto per ben tre volte dal popolo italiano in Parlamento e anche se al prossimo giro dovesse andargli male ormai è sicuro di portarsi a casa una lauta pensione. Ha proprio ragione: tutto si può dire di lui tranne che sia un fesso.



