Dopo dieci anni dalla realizzazione dell'ultimo film, Ettore Scola torna nelle sale cinematografiche con Che strano chiamarsi Federico!, dedicato a Federico Fellini, uno dei più grandi registi di sempre, suo amico, di cui ricorre a ottobre il ventennale della scomparsa. Il ritorno di Scola al cinema attivo è l'occasione per ricordarne alcune opere di grande successo, da La famiglia a C'eravamo tanto amati, passando per Una giornata particolare, Brutti, sporchi e cattivi, Ballando ballando, solo alcune delle molte opere che l'hanno visto tra i protagonisti del cinema italiano.
Scola è stato e continua a essere anche uno degli sceneggiatiori più importanti del panoramna cinematografico. Tra le sue sceneggiature, basterebbe ricordare quelle di Un americano a Roma, Anni ruggenti, La marcia su Roma, Io la conoscevo bene, I mostri e Il sorpasso. Di quest'ultimo film c'è un aneddoto particolare. Scola lavorò assieme a Dino Risi e Ruggero Maccari a quel piccolo grande capolavoro, di cui Risi firmò la regia: «Lo abbiamo scritto in un mese soltanto e non pensavamo di fare un capolavoro. Anche perché sarebbe sbagliato ragionare in questi termini».
C’è una scena in cui Gassman dà le chiavi dell’auto al benzinaio di un autogrill e ripete a pappagallo lo slogan di una pubblicità: «Cane a sei zampe, amico fedele dell’uomo a quattro ruote». Quello slogan era proprio di Scola, che lo inserì nel film: «Ma non c’era vanità. In realtà, alla fine della guerra, al Marc’Aurelio, il giornale dove lavoravo, non avevamo inserzioni pubblicitarie. L’Agip di Enrico Mattei voleva dare risalto al carburante italiano e noi facemmo delle vignette sul tema. Le mie piacquero a Mattei che mi convocò. Un tipo un po’ esaltato, che faceva discorsi molto retorici: «Lei deve sentire come un impegno morale il viaggio in auto con la benzina italiana». E così gli feci quello slogan, che gli piacque e divenne la pubblicità dell’Agip». E di Vittorio Gassman nella parte dello sbruffone Bruno Cortona, che lo ripete come un dogma al benzinaio.
Scola è stato e continua a essere anche uno degli sceneggiatiori più importanti del panoramna cinematografico. Tra le sue sceneggiature, basterebbe ricordare quelle di Un americano a Roma, Anni ruggenti, La marcia su Roma, Io la conoscevo bene, I mostri e Il sorpasso. Di quest'ultimo film c'è un aneddoto particolare. Scola lavorò assieme a Dino Risi e Ruggero Maccari a quel piccolo grande capolavoro, di cui Risi firmò la regia: «Lo abbiamo scritto in un mese soltanto e non pensavamo di fare un capolavoro. Anche perché sarebbe sbagliato ragionare in questi termini».
C’è una scena in cui Gassman dà le chiavi dell’auto al benzinaio di un autogrill e ripete a pappagallo lo slogan di una pubblicità: «Cane a sei zampe, amico fedele dell’uomo a quattro ruote». Quello slogan era proprio di Scola, che lo inserì nel film: «Ma non c’era vanità. In realtà, alla fine della guerra, al Marc’Aurelio, il giornale dove lavoravo, non avevamo inserzioni pubblicitarie. L’Agip di Enrico Mattei voleva dare risalto al carburante italiano e noi facemmo delle vignette sul tema. Le mie piacquero a Mattei che mi convocò. Un tipo un po’ esaltato, che faceva discorsi molto retorici: «Lei deve sentire come un impegno morale il viaggio in auto con la benzina italiana». E così gli feci quello slogan, che gli piacque e divenne la pubblicità dell’Agip». E di Vittorio Gassman nella parte dello sbruffone Bruno Cortona, che lo ripete come un dogma al benzinaio.


