Torna “Doc 3”, il ciclo di documentari d’autore incentrati sui temi d’attualità più controversi della società, con una particolare attenzione al lato umano. Ogni appuntamento è presentato da Alessandro Robecchi.

Il primo documentario della stagione è Nient’altro che questo, di Paolo Serbandini e Giovanna Massimetti, in onda stasera alle 23.40 su Rai 3. Deserto di Atacama, Cile del Nord. Qui da due mesi trentatré uomini sono intrappolati a settecento metri sottoterra, a causa di un crollo avvenuto durante il loro turno di lavoro e il mondo intero segue la straordinaria vicenda. Quando iniziano le operazioni di recupero, tutto il Cile si raccoglie con trepidazione davanti agli schermi di piazza e ai televisori di casa. Mentre in città si festeggia con caroselli di automobili e clacson, un grido, prima attutito, poi sempre più alto, scandito e ritmato, si alza sino a sovrastare ogni suono. E’ una piccola folla, preceduta dallo striscione  del sindacato della miniera. “No somos trenta y tres! No somos trenta y tres!” urlano questi uomini e queste donne. Non siamo solo trentatré, siamo più di trecento e non siamo invisibili.

Nient’altro che questo è la storia dello spettacolare salvataggio dei trentatré minatori, scientificamente cavalcato dal governo cileno, che da vittime li ha trasformati in eroi e della loro metamorfosi in comparse dello show business. Ma è anche la storia dei trecento colleghi mortificati da un altro, più metaforico crollo: quello della dignità. Una storia sul lavoro, il lavoro che manca, il lavoro che uccide, il lavoro che unisce che divide.