L’Albero della vita, ideato da Marco Balich, a otto mesi dalla chiusura di Expo, è tornato a riaccendersi si luci  e suoni. Da venerdì a domenica fino al 31 ottobre, ogni ora a partire dalle 15,45, va in scena lo spettacolo "day fountain show" con giochi d'acqua accompagnati da diversi brani musicali. Quattro i duetti scelti per gli spettacoli diurni: Eros Ramazzotti e Tina Turner "Cose della Vita/Cant stop thinking of you"; Lucio Dalla e Luciano Pavarotti "Caruso"; Elisa e Ligabue "Gli Ostacoli del cuore"; Andrea Bocelli e Sarah Brightman, "Time to Say Goodbye".

Alle 21.45 e 22.45 si può assistere all’Albero della Vita Show,  giochi di luci colorate e di fontane accompagnate dalle note di “Tree of life Suite” del maestro Roberto Cacciapaglia.  La musica è ispirata al versetto del poeta mistico Gialal al-din Rumi: “L’Albero della Vita affonda le sue radici nel tuo stesso cuore”. L’alchimia di Roberto Cacciapaglia arriva dalla contaminazione fra tradizione classica e sperimentazione elettronica. «Insieme al pianoforte, utilizziamo una strumentazione elettronica modernissima», dichiara il maestro. «Si tratta di software sofisticati che permettono di portare alla luce le diverse componenti del suono: gli armonici, quegli armonici che Pitagora definiva essenza dell’Universo. A me piace chiamarli suoni biologici. Le emanazioni armoniche del pianoforte si espandono nello spazio come raggi. E così la natura e la tecnologia lavorano insieme, non sono in antitesi».



Alle 21.45 e 22.45 si può assistere all’Albero della Vita Show,  giochi di luci colorate e di fontane accompagnate dalle note di “Tree of life Suite” del maestro Roberto Cacciapaglia.  La musica è ispirata al versetto del poeta mistico Gialal al-din Rumi: “L’Albero della Vita affonda le sue radici nel tuo stesso cuore”. L’alchimia di Roberto Cacciapaglia arriva dalla contaminazione fra tradizione classica e sperimentazione elettronica. «Insieme al pianoforte, utilizziamo una strumentazione elettronica modernissima», dichiara il maestro. «Si tratta di software sofisticati che permettono di portare alla luce le diverse componenti del suono: gli armonici, quegli armonici che Pitagora definiva essenza dell’Universo. A me piace chiamarli suoni biologici. Le emanazioni armoniche del pianoforte si espandono nello spazio come raggi. E così la natura e la tecnologia lavorano insieme, non sono in antitesi».